rotate-mobile
Economia

Crisi, è il dato peggiore degli ultimi 15 anni: nel 2013 perse 694 imprese nel ravennate

“Si è concluso un anno carico di problematiche per le imprese – sottolinea il presidente Gigante – che, pur a fronte di difficoltà, hanno saputo evidenziare una forte capacità di intraprendere con nuove iniziative"

Al 31 dicembre 2013 sono 41.116 le imprese iscritte al Registro delle Imprese di Ravenna, 694 in meno rispetto al 31 dicembre 2012. E’ il calo più importante osservato negli ultimi 15 anni e prolunga un trend negativo che dal 2008 ha comportato una perdita di circa 1.500 imprese nella nostra provincia. Rispetto all’anno precedente, nel corso del 2013 sono cresciute le nuove iscrizioni, che tuttavia rimangono ad un livello inferiore alla media pre-crisi, mentre le cessazioni hanno subito una brusca accelerazione determinando l’ampliarsi del saldo negativo.

Il presidente dell'ente camerale Natalino Gigante evidenzia che “un moderato miglioramento del clima di fiducia e delle condizioni del mercato creditizio ha favorito un rimbalzo delle iscrizioni in flessione dal 2008, mentre il completo esaurirsi delle risorse per molte imprese, in difficoltà ormai da diversi da anni, ha determinato un record di cessazioni, oltre 3.000, parecchie  delle quali d’ufficio per la mancanza di segni di vita (atti di gestione) negli ultimi 3 esercizi.

La flessione ha interessato tutti i comuni della provincia. Il comprensorio lughese è quello che ha registrato la contrazione più marcata. I settori di attività economica più colpiti in termini relativi sono stati quelli dell’agricoltura (-5,7%), del trasporto e spedizioni (-3,6%), dell’edilizia (-3,5%) e delle attività manifatturiere (-1,6%). All’opposto sono cresciute le imprese registrate nei settori del commercio (+0,7%), del turismo (+0,5%), del credito e assicurazioni (+0,9%) e dei servizi alle imprese (+1,3%).

Le imprese individuali, che rappresentano più della metà delle imprese del territorio, sono quelle che hanno registrato la contrazione più significativa, -2,7% e, per la prima volta da tempo, anche le società di capitali sono interessate da una leggera flessione del -0,2%. Al contrario, sono cresciute le cooperative e i consorzi. Rispetto alla media generale l’arretramento dal comparto dell’ artigianato è risultato più pesante. Al 31 dicembre 2013, nel confronto con un anno prima, le imprese artigiane si sono ridotte di 389 unità, pari al -3,3%, ad indicare che sono le imprese di minore dimensione, soprattutto nell’ambito di alcune attività in cui l’artigianato è fortemente rappresentato, a subire le conseguenze peggiori della crisi. Nel corso del 2013 il tribunale di Ravenna ha dichiarato 72 fallimenti, 17 in più rispetto al 2012. Tra queste 20 sono industrie manifatturiere (9 in più rispetto al 2012), 20 imprese di costruzioni (6 in più) e 12 imprese commerciali (2 in più).

 “Si è concluso un anno carico di problematiche per le imprese – sottolinea il presidente Gigante – che, pur a fronte di difficoltà, hanno saputo evidenziare una forte capacità di intraprendere con nuove iniziative. Restano al centro le questioni del credito e della crescita formativa, terreni questi su cui lo sforzo della Camera di commercio in questi ultimi anni è stato importante, si sono investiti non solo fondi per la nascita di nuove imprese e per l'occupazione giovanile, ma in particolar modo si sono messe a disposizione professionalità di rilievo per lo sviluppo delle imprese”.

Imprese femminili e giovanili - A fine 2013 le imprese femminili (ovvero con titolare o maggioranza dei soci donna) della nostra provincia sono risultate 8.592. Appartengono prevalentemente ai settori del commercio, del turismo, dell’agricoltura e dei servizi alle imprese e rappresentano complessivamente una quota pari al 20,9% del totale delle imprese, inferiore alla media nazionale pari al 23,6%. La flessione per le imprese femminili è apparsa più ampia di quella osservata per i totale delle imprese (-4,2%). In particolare si sono drasticamente ridotte le imprese agricole femminili (-8,7%), a seguire le imprese manifatturiere e edili (-1,3%) e in misura più lieve quelle del commercio (-0,4%). All’opposto sono cresciute di 40 unità le imprese turistiche femminili (3,8%).

Sono 3.180 le imprese giovanili registrate a Ravenna, pari al 7,7% del totale. Il loro peso è minore a quello fatto segnare in Emilia Romagna (8,4%) e in Italia (10,5%). Nonostante il saldo tra nuove iscrizioni (610 nuove unità iscritte) e cessazioni (370 unità cessate) sia positivo, il numero delle imprese giovanili si è ridotto considerevolmente rispetto all’anno precedente (-285 unità, pari al -8,2%) per effetto della perdita dei requisiti di impresa giovanile da un anno all’altro. I principali settori di attività economica sono quello delle costruzioni che registra una variazione annua del -15,4%, quello delle assicurazioni e credito in crescita (+3,9%), quello del turismo (+0,6%) e quello del commercio che invece registra una flessione del -3%. Nel corso del 2013 il tribunale di Ravenna ha dichiarato 72 fallimenti, 17 in più rispetto al 2012. Tra queste 20 sono industrie manifatturiere (9 in più rispetto al 2012), 20 imprese di costruzioni (6 in più) e 12 imprese commerciali (2 in più)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crisi, è il dato peggiore degli ultimi 15 anni: nel 2013 perse 694 imprese nel ravennate

RavennaToday è in caricamento