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Economia

Capodanno, Confcommercio: "Occorre combattere l’abusivismo a 360 gradi"

Per Confcommercio "occorre porre attenzione all’abusivismo nel mercato della ristorazione che in provincia di Ravenna vale oltre 37 milioni di euro e che a fine anno trova uno dei suoi apici"

La Confcommercio della provincia di Ravenna apprezza la decisione del Comitato Provinciale Ordine e Sicurezza Pubblica che, nell’ultima riunione, ha deciso di adottare misure volte a prevenire l’abusivismo nel settore degli esercizi pubblici per le feste di fine anno. "Siamo da sempre contrari (e lo abbiamo ribadito anche in occasione della Giornata di mobilitazione nazionale Confcommercio sulla legalità dal titolo ‘Legalità mi piace’), a qualsiasi forma di concorrenza sleale praticata da chi non è in regola con la normativa vigente in materia di agibilità e non ha gli adeguati requisiti previsti dalla legge", esordisce l'associazione di categoria.

"In particolare a fine anno assistiamo ad un proliferare di feste, con trattenimenti musicali o danzanti, molte delle quali sprovviste delle necessarie autorizzazioni e quindi un accertamento ed una verifica da parte delle Forze dell’Ordine non può che trovare il nostro sostegno e il nostro plauso - continua l'associazione in una lettera indirizzata al Prefetto, Fulvio della Rocca -. Detto ciò, Confcommercio auspica anche che tale controllo sia esteso a tutti coloro che organizzano feste di fine anno e non solo a quelle organizzate nei pubblici esercizi. Molto spesso, e forse più frequentemente, tali feste vengono svolte al di fuori della cerchia dei pubblici esercizi, utilizzando strutture e locali senza i necessari requisiti di agibilità, igienico-sanitari e prevenzione incendi".

Per Confcommercio "occorre porre attenzione all’abusivismo nel mercato della ristorazione che in provincia di Ravenna vale oltre 37 milioni di euro e che a fine anno trova uno dei suoi apici. La nostra città si colloca al quinto posto in regione, dopo Bologna (81 milioni), Modena (57 milioni), Rimini (42 milioni) e Reggio Emilia (40 milioni). La nostra provincia è più ‘abusiva’ di Parma, Forlì, Cesena, Ferrara e fanalino di coda (o per meglio dire più ‘legale’) Piacenza. Si calcola che in un anno, per la provincia di Ravenna la perdita stimata di imposte dirette e contributi è di circa 6 milioni di euro. In particolare le sagre rappresentano una grande fetta del fatturato ‘abusivo’ nel mercato della ristorazione. Molto spesso durante le sagre vengono in realtà somministrati alimenti e bevande, spesso in difformità con le vigenti normative igienico sanitarie, fiscali e di tutela sul lavoro. E’ chiaro quindi che ciò si traduce in una concorrenza sleale verso gli operatori del settore che invece sono tenuti alla scrupolosa osservanza delle innumerevoli legislazioni in materia e a sopportare i relativi costi e oneri fiscali. Ma anche, fattore ancor più grave, in una scarsa tutela della salute degli avventori con tutti i rischi che questo comporta".

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