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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia Faenza

Caviro approva il bilancio 2018: fatturato a 330 milioni di euro

Con un fatturato consolidato di 330 milioni di euro (+4,6%) e un utile che sale a quota 5 milioni di euro è stato approvato lunedì mattina a Faenza il bilancio del Gruppo Caviro

Con un fatturato consolidato di 330 milioni di euro (+4,6%) e un utile che sale a quota 5 milioni di euro è stato approvato lunedì mattina a Faenza il bilancio del Gruppo Caviro. Positivo il margine operativo lordo (Ebitda) che si assesta sui 21 milioni di euro. "Abbiamo chiuso un bilancio molto positivo nei numeri - commenta il presidente Carlo Dalmonte - Ne avevamo bisogno, soprattutto per risollevare il patrimonio dopo la complicata transazione dello scorso anno generata dalla ‘Questione Portogallo’. Una truffa che abbiamo subito oltre 20 anni fa che ci ha visti danneggiati su più fronti e che, nel 2017, ci ha imposto un pagamento di 7,4 milioni di euro. Dal punto di vista contabile siamo quindi completamente soddisfatti anche se nella consapevolezza di non aver raggiunto le quotazioni che avremmo voluto rispetto al vino venduto sfuso".

Il Gruppo cooperativo nel 2018 si è concentrato in modo particolare sul rafforzamento del valore dei propri prodotti aumentando così l’influenza sul mercato italiano, che rappresenta il 74% delle vendite, e consolidando le proprie quote all’estero, in particolare Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, Giappone e Russia. "Per il 2019 abbiamo un obiettivo di crescita del 10% dell’export che intendiamo raggiungere soprattutto nei mercati anglosassoni (Uk e Usa) e nel Far East (Cina, Giappone, Corea) - mette in luce il direttore generale SimonPietro Felice - I primi mesi dell’anno ci dicono che si tratta di un obiettivo alla nostra portata perché, ad oggi, l’incremento che abbiamo registrato nelle esportazioni è già nell’ordine del 10%".

Tra i numeri più significativi del 2018 vi è la crescita sostanziale degli investimenti che sfiora la cifra record di 26 milioni di euro: "Dal punto di vista degli investimenti il 2018 è stato un anno piuttosto intenso - prosegue il presidente Dalmonte - Tra i progetti più importanti che abbiamo portato a termine ci sono la nuova linea di imbottigliamento all’interno dello stabilimento di Forlì, le nuove autoclavi nello stabilimento di Savignano sul Panaro, la rinnovata cantina di Fumane della società controllata Cesari e, infine, il nuovo impianto di produzione di biometano a Faenza che andremo a inaugurare nei primi giorni di giugno. Oltre all’avvio del progetto Leonardo da Vinci che si sta sviluppando quest’anno in occasione del cinquecentenario dalla scomparsa". Tra le operazioni che si sono concluse nel 2018 anche la nascita di Caviro Extra, società che sostituisce Caviro Distillerie e che opera nel settore della bioraffinazione completando il percorso di economia circolare del Gruppo, e l’acquisizione della Certificazione SA8000 sulla Responsabilità Sociale di Impresa.

Per quanto riguarda la composizione dei ricavi 2018 del Gruppo, il vino incide per il 71% mentre l’area distilleria (che produce alcool, mosti e acido tartarico) scende al 18% (nel 2017 era al 21%). In crescita il ramo energia e ambiente che passa dal 9% all’11%. Meno brillante rispetto al 2018, almeno per il momento, il mercato 2019 che in seguito ad una vendemmia abbondante registra quotazioni in discesa. "Questa situazione ha generato una forte competizione sui prezzi e la necessità, anche per Caviro, di rivedere alcuni prezzi per andare incontro a un mercato che richiede maggiore promozionalità - evidenzia il direttore generale -. Ad oggi, quello che abbiamo di fronte, è un mercato maggiormente ricco di volumi ma con prezzi medi in ribasso rispetto al 2018".

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