rotate-mobile
Economia Faenza

Cisa, nuovo piano industriale: approvata dagli operai l'ipotesi di accordo

"L'obiettivo del piano è la trasformazione dell’attuale modello di business Cisa per garantire la sostenibilità nel lungo termine e migliorare la “customer experience”.

L’assemblea dei lavoratori della Cisa, società del gruppo Allegion plc, ha approvato con un referendum l’ipotesi di accordo siglato con le organizzazioni sindacali il 30 settembre al Ministero dello Sviluppo Economico sulla vertenza aperta a seguito del piano di riorganizzazione industriale presentato dall'Azienda negli insediamenti industriali di Faenza e Monsampolo. L'obiettivo del piano è la trasformazione dell’attuale modello di business Cisa per garantire la sostenibilità nel lungo termine e migliorare la “customer experience”.

Cisa, viene evidenziato in una nota, "si impegna a mantenere la propria presenza in Italia, a investire in ricerca e sviluppo, sviluppare soluzioni innovative per i mercati verticali e focalizzare le proprie attività verso una più ampia  convergenza tra le tecnologie meccaniche ed elettroniche". "L'accordo raggiunto oggi rappresenta un punto di equilibrio nell'interesse di tutte le parti coinvolte - ha dichiarato Lucia Veiga Moretti, presidente di Allegion Emeia -. Desidero ringraziare il Ministero dello Sviluppo Economico, i sindacati e le istituzioni locali per il loro costante impegno. Insieme costruiremo il futuro di Cisa".

Il via libera è stato concesso con una percentuale dell' 87,02%, ovvero 369 voti favorevoli contro 51 (il 12,02%). Nell'urna si sono contate anche 4 schede bianche ed una nulla.  I dipendenti aventi diritto al voto erano 497, hanno partecipato al referendum in 425. L'esito della consultazione referendaria è stato ratificato , con apposito verbale, nel pomeriggio del 6 ottobre , dalla Commissione Elettorale Allegion Cisa Faenza. Anche i lavoratori del polo Cisa dell'ascolano hanno approvato al 93% l'ipotesi d'accordo, un astenuto soltanto e i restanti hanno votato “no”.

L'accordo nella vertenza Cisa dopo che, a giugno, la multinazionale Allegion aveva dichiarato 258 esuberi nel sito di Faenza, nel Ravennate e circa 20 nel sito di Monsampolo del Tronto, nell'Ascolano, prevede il ritiro dei licenziamenti e il ricorso alla mobilità volontaria e incentivata per un massimo di 130 lavoratori a Faenza e 20 ad Ascoli e un piano industriale di 17 milioni di euro complessivi, parte dei quali per riconvertire le strutture produttive.

UGL - commenta Gerardo Fasulo, segretario provinciale Ugl Metalmeccanici: “Questo accordo non ci soddisfa. Abbiamo partecipato ad una trattativa difficile nata con i peggiori auspici: l’azienda voleva trasferire all’estero gran parte delle lavorazioni meccaniche, con l’effetto di creare più di 200 lavoratori in “esubero” . Abbiamo attivato ogni forma di protesta ed abbiamo costretto comunque l’azienda a modificare le proprie posizioni: visto che era più che concreto il rischio di una rottura delle trattative che avrebbe portato l’azienda ad aprire unilateralmente la mobilità per 258 lavoratori . Il testo sul quale si sono espressi nel referendum i lavoratori è il punto di convergenza fra le parti, l'Ugl ha difeso fino all'ultimo i lavoratori e vigilerà nei prossimi mesi e nel prossimo biennio fino alla piena applicazione dell'accordo che prevede un consolidamento della filiera produttiva a Faenza e lo stop definitivo ad ogni ipotesi di licenziamento”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cisa, nuovo piano industriale: approvata dagli operai l'ipotesi di accordo

RavennaToday è in caricamento