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Da Coldiretti soddisfazione per il nuovo Testo Unico del vino

Il presidente Coldiretti Ravenna Massimiliano Pederzoli commenta l’ok al Testo Unico sul vino giunto dal Parlamento, “provvedimento fondamentale per tagliare quella burocrazia in eccesso che per i produttori agricoli significa sperpero di tempo e denaro”.

"Ravenna, prima provincia in regione per superficie vitata (circa 16mila ettari, un 25% dei quali utilizzati per produrre vini Doc/Docg), non può che brindare all’indomani del via libera del Parlamento alla legge sulla semplificazione del settore vitivinicolo, approvata a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari". Così il presidente Coldiretti Ravenna Massimiliano Pederzoli commenta l’ok al Testo Unico sul vino giunto dal Parlamento, “provvedimento fondamentale per tagliare quella burocrazia in eccesso che per i produttori agricoli significa sperpero di tempo e denaro”.

In una provincia che è tra le più produttive d'Italia, con una resa media per ettaro che nel 2015 ha toccato i 270 quintali, il Testo Unico è una vera e propria ‘benedizione’ perché consente di abbattere del 50 per cento le ore-lavoro dedicate a quel surplus di pratiche e scartoffie che rallentavano l’attività dei viticoltori. "Dal vigneto alla bottiglia - ricorda Coldiretti - l’attuale normativa richiedeva 100 giornate di lavoro per soddisfare 4.000 pagine di norme e rendeva necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgevano 20 diversi soggetti che frenavano il dinamismo imprenditoriale dei produttori di vino che nel Ravennate curano con amore il 21% degli ettari totali coltivati (il vigneto figura infatti tra le coltivazioni del 70% delle aziende agricole attive in provincia)".

"Il Testo Unico - sottolinea Coldiretti - porta finalmente alla semplificazione delle comunicazioni e degli adempimenti a carico dei produttori, alla revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, alla revisione del sistema sanzionatorio, all’introduzione di sistemi di tracciabilità anche per i vini Igt e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero. La semplificazione, inoltre, sostiene la competitività di un settore che in tutta l’Emilia Romagna offre opportunità di lavoro ad oltre 150 mila persone ed esporta vini per un valore di circa 280 milioni di euro".

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