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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Confesercenti: "Liberiamo la benzina dalle tasse"

Sono tornati alla memoria questi versi cantati da Max Gazzè proprio quando pensavamo a quanta poca ed errata informazione circola a proposito della composizione del prezzo della benzina.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Sono tornati alla memoria questi versi cantati da Max Gazzè proprio quando pensavamo a quanta poca ed errata informazione circola a proposito della composizione del prezzo della benzina.

Leggendo i giornali e vedendo che il prezzo del greggio cala, mentre quello della benzina meno, la reazione comune ai più rischia di additare il gestore di distributore di benzina come colui che lucra sui consumatori: non c’è nessuna considerazione più errata di questa ed ora vi illustreremo il perché.

Il prezzo della benzina (come anche del gasolio) è composto in un prezzo al consumo, IVA e accise ed è proprio su queste ultime sconosciute che ci soffermeremo: accisa è una tassa che lo stato impone sul prezzo della benzina per far fronte ad eventi straordinari (es. missioni di guerra e catastrofi naturali come terremoti ed alluvioni).

Le accise furono introdotte negli oscuri anni Trenta come tasse temporanee, ma purtroppo le cose sono andate diversamente, dal momento che le paghiamo ancora tutte. Paghiamo ancora l’accisa per la guerra di Abissinia del 1935 come anche quella per il disastro del Vajont negli anni Sessanta, quindi si può dire che lo Stato continua ad incassare centinaia di migliaia di euro di tasse senza restituire nulla ai cittadini.

D’altro canto ci sono le compagnie petrolifere che con le loro politiche senza ritegno hanno messo in seria difficoltà una categoria, quella dei gestori di distributori, che è allo stremo e non riesce più a far fronte al cartello costituito dai petrolieri.

Come fa un gestore a lucrare sopra il prezzo della benzina quando prende solamente 0,03 € al litro? Su quell’euro e mezzo circa che ci costa un litro di carburante il 54% sono tasse che vanno direttamente nelle casse dello stato riducendo il gestore ad un mero ruolo di esattore per conto dello stato nonché delle compagnie petrolifere.

A questo proposito Faib-Confesercenti e Fegica-Cisl hanno promosso l’iniziativa “Libera la benzina” raccogliendo centinaia di migliaia di firme per sostenere un disegno di legge che liberalizza il mercato dei carburanti tagliando drasticamente anche le accise. A sostegno di questa proposta ci sono state adesioni bipartisan dai gruppi parlamentari e nella sola provincia di Ravenna abbiamo raccolto diverse migliaia di firme.

Quando parliamo del prezzo della benzina, dunque, teniamone sempre a mente la composizione per considerare le grandi problematiche che la categoria dei gestori sta vivendo, sempre più in difficoltà.

E pensiamo a quale mole di risorse lo Stato introita dalla nostra provincia attraverso il rifornimento di benzina che i cittadini fanno ogni giorno.
 

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