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Economia

Confindustria lancia un'"Agenda economica" per velocizzare la crescita: obiettivo Pil al 2%

"I recenti buoni risultati di politiche ben fatte – ha concluso il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna − dimostrano che dando risposte al mondo produttivo si danno risposte a tutta la società"

Il 2017 si chiude con un bilancio positivo per l'industria dell'Emilia-Romagna:  l’elemento di novità è la probabile crescita del Pil regionale tra l'1,8 e il 2,0%, se saranno confermate le recenti stime del Centro Studi Confindustria che prevedono un incremento del Pil nazionale dell'1,6%. A dichiararlo è Confindustria Emilia Romagna, che fa il punto della situazione a fine anno. I segnali di ripresa si sono consolidati nel corso dell'anno, con la domanda estera che ha fatto da traino alla buona performance dell’industria regionale. L’export regionale è cresciuto del 6,4% nel primo semestre, confermando il proprio contributo all’export nazionale, di cui l’Emilia-Romagna rappresenta il 13,3%.  Anche il mercato del lavoro ha mostrato sintomi di miglioramento: il tasso di disoccupazione si è posizionato al 6% nel secondo trimestre (10,9% quello nazionale), il tasso di occupazione al 69,1% (58,1% nazionale). Si prevedono buone prospettive per il 2018, con un incremento in linea con il 2017, probabilmente più contenuto in ragione di un rallentamento atteso del commercio globale.

“L’Emilia-Romagna  – dichiara il Presidente di Confindustria regionale Pietro Ferrari, eletto nel luglio scorso  –  ha ottenuto questi risultati positivi grazie alle scelte e alle performance delle imprese, sostenute da buone scelte di politica industriale nazionale e regionale. Questi andamenti positivi  devono essere base di lancio per una crescita strutturale diffusa anche alle Piccole medie imprese. Il nostro è ancora un sistema produttivo a più velocità: oltre ai grandi "campioni" abbiamo migliaia di imprese, specie della subfornitura, che pur avendo produzioni di qualità non hanno le dimensioni per stare al passo con concorrenza internazionale e sfide tecnologiche.  Restano in particolare nodi strutturali irrisolti e ostacoli insostenibili, come le complicazioni burocratiche, sui quali sono necessari interventi coerenti con gli obiettivi del Patto per il Lavoro”.  

Il Presidente Ferrari ha illustrato gli obiettivi prioritari del suo programma:  consolidare la crescita di medio lungo periodo ed estenderla a tutte le imprese, attraverso politiche di sostegno ai fattori strutturali di competitività,  valorizzare la dimensione europea internazionale della regione, il brand Emilia-Romagna e l'attrattività per nuovi investimenti e le potenzialità di sviluppo del territorio. "L’esperienza positiva dei primi due anni di attuazione della Legge sull’attrattività ci conferma la necessità di rafforzarla con un’azione concreta di marketing territoriale. Confindustria Emilia-Romagna porterà avanti alcuni progetti mirati: il primo è dedicato alle filiere, per rafforzare il ruolo delle imprese capofila e l’intera filiera produttiva, sostenendo crescita ed investimenti delle Pmi collegate. Il secondo si concentra sulle risorse umane e le nuove competenze, anche in chiave Industria 4.0, a partire dalla diffusione degli Its per allargare l’offerta di professionalità tecniche qualificate, la cui carenza rischia di compromettere lo sviluppo.  Il terzo è relativo allo sviluppo di infrastrutture al servizio della crescita, in quanto è indispensabile un salto di qualità sia per le infrastrutture materiali tradizionali sia per quelle avanzate e di ricerca. Il quarto riguarda la semplificazione, perché il rapporto delle imprese con la pubblica amministrazione è un punto critico molto sentito specie dalle Pmi: sono assolutamente urgenti interventi di autoriforma della pubblica amministrazione, a partire  dalle innovazioni previste dalla riforma Madia. Alla Regione in particolare   – sottolinea il Presidente Ferrari –  chiediamo di mantenere e rafforzare i positivi interventi in ricerca e innovazione, internazionalizzazione e formazione realizzati in questi anni, e dare coerenza agli obiettivi delle politiche industriali avviate con il contenimento degli interventi regolatori. Penso alla Legge urbanistica, ad alcuni provvedimenti in materia ambientale e a procedimenti autorizzatori che continuano a presentare diverse criticità". 

"Gli elementi di incertezza – ha proseguito Ferrari – sono numerosi. Il quadro geopolitico internazionale è instabile,  il contesto istituzionale confuso e frammentato,  la nuova legge elettorale non garantisce stabilità.  In questo contesto in cui  la politica appare impegnata a discutere solo i propri equilibri ed interessi di partito: si corre il rischio che  le ragioni dell'impresa e dell'occupazione, per assicurare futuro alle giovani generazioni, vadano in secondo piano. Per questi motivi Confindustria ha deciso di proporre alla politica, alla società e alle Istituzioni un'Agenda economica di medio lungo termine, che sarà presentata alle Assise Generali di Confindustria che si terranno il 16 febbraio 2018 a Verona. L'Agenda sarà il frutto del coinvolgimento di imprese di tutti i territori, dimensioni e settori,  con una serie di Pre-Assise e incontri tematici in giro per l’Italia: le proposte finali serviranno per un ampio dialogo e confronto con le forze politiche durante la campagna elettorale. L’Emilia-Romagna sarà protagonista delle pre-Assise che si svolgeranno a porte chiuse a Bologna il 7 dicembre, quando gli imprenditori della regione potranno esprimere al Presidente Vincenzo Boccia e alla sua squadra idee, progetti e proposte specifiche del nostro territorio. I recenti buoni risultati di politiche ben fatte  – ha concluso il Presidente di Confindustria Emilia-Romagna  −  dimostrano che dando risposte al mondo produttivo si danno risposte a tutta la società. Bisogna tornare a parlare di progetti per il Paese, superando interventi di breve periodo basati sul puro consenso elettorale. Si tratta di un'assunzione di responsabilità degli imprenditori, per ridare velocità e continuità alla crescita dell'economia e dell'occupazione".

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