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Economia Centro / Viale Farini, 14

"Perchè le donne guadagnano meno?" Se ne parla in un incontro a Ravenna

L’iniziativa si svolge in occasione della giornata europea per la parità retributiva che è stata indetta dall’Unione Europea per il 28 febbraio. Tale data corrisponde al 59° giorno dell’anno perché – si legge in una nota della Commissione europea – 59 sono i giorni che una donna dovrebbe lavorare di più per guadagnare quanto un uomo

Giovedì dalle ore 14.30 alle ore 17.30 nella Sala Cavalcoli della Camera di Commercio (viale Farini, 14) si svolgerà il convegno organizzato dal Tavolo Provinciale Conciliazione Lavoro e Salute delle Donne in collaborazione con Camera di Commercio di Ravenna, Cgil, Cisl e Uil dal titolo “Perché le donne guadagnano meno?”. Dopo i saluti di Arianna Orrù,Consigliera di Parità provinciale, interverranno in qualità di relatrici: Anna Salfi segreteria Cgil Emilia – Romagna, Rosanna Ruscito Fit Cisl Presidium Comitato donne, Ivana Veronese responsabile Politiche di genere Uiltucs Nazionale, Rosa Lucente  Presidente Comitato Pari Opportunità Consiglio Ordine degli Avvocati. Le conclusioni saranno tratte da  Rosa Maria Amorevole Consigliera di Parità della  Regione Emilia Romagna.

L’iniziativa si svolge in occasione della giornata europea per la parità retributiva che è stata indetta dall’Unione Europea per il 28 febbraio. Tale data corrisponde al 59° giorno dell’anno perché – si legge in una nota della Commissione europea – 59 sono i giorni che una donna dovrebbe lavorare di più per guadagnare quanto un uomo. L’assessora alle politiche e cultura di genere Giovanna Piaia, che parteciperà all’evento, sottolinea che “il gap delle retribuzioni femminili rispetto a quelle maschili è un aspetto scarsamente considerato ma rappresenta un reale discriminazione spesso sottaciuta e non riconosciuta dalle stesse donne. Ancora non si è completamente fatto strada il principio sancito dai trattati dell’Unione Europea secondo il quale va applicata la parità retributiva per lo stesso lavoro. Il convegno ha appunto lo scopo di farci riflettere sulle cause di questo fenomeno che  la Commissione Europea imputa a sistemi retributivi poco trasparenti, assenza di chiarezza giuridica nella definizione di ‘lavoro di pari valore’ e ostacoli procedurali”.

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