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Alla coop Iter già partite le lettere di licenziamento

Le poposte avanzate delle organizzazioni sindacali, dinnanzi ad una prospettiva di 27/28 licenziamenti, si sono sostanziate nel chiedere all'Iter che avvii il percorso previsto dalla legge Fornero in materia di riforma del mercato del lavoro.

A seguito degli accordi sottoscritti dalle parti, cooperativa edile "Iter" e organizzazioni sindacali di categoria - Fillea Cgil, Feneal Uil Filca Cisl - che prevedono l'utilizzo degli ammortizzatori sociali quali cassa integrazione e cassa in deroga, nel mese di marzo si sono svolti diversi incontri in prossimità della scadenza dei periodi possibili di utilizzo degli ammortizzatori sociali. Dalla discussione sono emerse diverse proposte che i sindacati hanno avanzato alla direzione aziendale, la quale dal canto suo ha ripetutamente confermato la necessità di procedere al licenziamento degli esuberi così come indicato dagli accordi ministeriali, senza tenere in considerazione le soluzioni presentate.

I sindacati, pur riconoscendo la validità degli accordi sottoscritti, considerano negativa la indisponibilità da parte della Iter a valutare le proposte delle organizzazioni sindacali finalizzate esclusivamente ad evitare le ricadute occupazionali, considerando anche il momento molto difficile dovuto alla mancanza assoluta di richiesta di lavoro. Le proposte avanzate delle organizzazioni sindacali, dinnanzi ad una prospettiva di 27/28 licenziamenti, si sono sostanziate nel chiedere all’Iter che - prima di procedere con le lettere di licenziamento, le quali purtroppo nonostante la nostra contrarietà sono già partite - avvii il percorso previsto dalla legge Fornero in materia di riforma del mercato del lavoro. La legge Fornero prevede all'art.4 la possibilità di avviare da parte delle imprese percorsi di prepensionamento per i dipendenti a cui mancano fino a 4 anni al raggiungimento dei requisiti utili ai fini pensionistici.

I sindacati, pur consapevoli dei costi che queste operazioni possono avere, ritengono doveroso ricordare che l’Iter è pur sempre una cooperativa, e come tale non deve mai dimenticare lo spirito solidaristico che l’ha sempre contraddistinto dalle aziende. In questa fase molto delicata i sindacati richiamano allo spirito di solidarietà tutte le aziende cooperative del settore e non solo e di potersi

eventualmente far carico di assumere dei lavoratori che rischiano il licenziamento.

Non ultimo per importanza si chiede anche alle istituzioni locali di attivarsi per organizzare un tavolo territoriale di confronto, per valutare e trovare soluzioni al grave problema sociale che sta generando la perdita di moltissimi posti di lavoro. Il fenomeno riguarda sicuramente il settore della edilizia ma più in generale tutto il settore produttivo del territorio lughese e ravennate.

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