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La cooperazione è il settore trainante dell'economia

L'Emilia-Romagna è la prima regione cooperativa d'Italia con un'incidenza del 13,4% sull'economia regionale, un valore doppio della media italiana

L’Emilia-Romagna è la prima regione cooperativa d’Italia con un’incidenza del 13,4% sull’economia regionale, un valore doppio della media italiana. E’ quanto emerge dal primo Rapporto Nazionale sulla cooperazione (curato dal Censis), illustrato nel convegno “La modernità della cooperazione” organizzato dal sistema camerale dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con le associazioni regionali di rappresentanza aderenti all’Alleanza delle cooperative italiane.

I numeri testimoniano il peso specifico del settore. In Emilia-Romagna, sono 5 mila 300 le imprese cooperative pari al 6,7% in Italia. Gli occupati sono circa 228 mila che corrispondono al 16,5% del totale degli occupati delle coop italiane. La media di occupati per cooperativa in Emilia-Romagna è di 42,7 addetti rispetto ai 17 a livello nazionale. L’Emilia-Romagna ha alle spalle una tradizione cooperativistica lunga: il 16% ha più di 60 anni, mentre l’11% tra i 40 ed i 60 anni. A livello settoriale, la distribuzione per occupati vede avanti a tutti il comparto sanità ed assistenza sociale (15,5%), poi servizi di supporto alle imprese (16,5%), commercio all’ingrosso ed al dettaglio (12,6%), trasporto e magazzinaggio (12,2%), altri servizi (11,6%),  attività manifatturiere (10,9%), servizi di ristorazione ed alloggio (9%), costruzioni (6%), agricoltura, silvicoltura e pesca (5,7%).

Tra il 2007 ed il 2010 il numero delle cooperative è diminuito del 9 per cento, mentre il numero medio di addetti per cooperativa è aumentato di 7,3 unità (in Italia 0,6). E’ in corso un processo di selezione di fonte alla crisi, a cui il 52,6% delle cooperative reagisce positivamente, in cui emergono comunque innanzitutto alcuni fattori di competitività: il rapporto di fiducia con i clienti/consumatori (63,4%), il radicamento sul territorio (48,5%), la qualità e partecipazione dei lavoratori (28,9%), la qualità del prodotto-servizio (28,6%), l’innovazione (15,8%).In Emilia-Romagna l’impresa cooperativa assolve dunque un ruolo assai rilevante in molti settori di attività economica.

“Il 2012 proclamato dall’Onu Anno Internazionale della Cooperazione indica la modernità di questa tipologia di impresa – ha detto il presidente della Camera di commercio di Modena, Maurizio Torreggiani – E’ l’occasione per misurare la consistenza di questo fenomeno, che unisce in sé la dimensione sociale e quella economica equilibrandole e non sacrificandole”.

Accanto al presidente dell’ente camerale modenese, anche Gian Franco Bessi, cooperatore, presidente della Camera di commercio di Ravenna, e Carlo Alberto Roncarati, presidente Camera di commercio di Ferrara e di Unioncamere Emilia-Romagna.“Le Camere di commercio, grazie alla presenza negli organismi direttivi dei rappresentanti delle imprese cooperative – ha osservato Roncarati - valorizzano la funzione della cooperazione a scopo mutualistico, soprattutto per la creazione di nuova imprenditoria, la promozione di pari opportunità e di responsabilità sociale nello sviluppo territoriale, la tutela dei consumatori. Tre anni fa Unioncamere e le centrali cooperative regionali hanno firmato un protocollo di collaborazione impostato su cinque linee prioritarie per lo sviluppo. Tanto più in questo momento in cui la sfida da affrontare è particolarmente difficile, il monitoraggio dell’economia è uno strumento per conoscere le imprese cooperative ed essere al loro fianco”.

 

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