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Economia

Credito d'imposta, le associazioni di commercio e turismo scrivono ai deputati

Le associazioni di categoria del territorio romagnolo legate al settore commerciale, dei pubblici esercizi e del settore turistico della Romagna si sono rivolti ai parlamentari eletti nell'area vasta

Bar, ristoranti, alberghi, negozi, botteghe e stabilimenti balneari: sono tutti esclusi, ad eccezione della categoria catastale C1, dalle agevolazioni del credito di imposta previste dal CuraItalia. Le associazioni di categoria del territorio romagnolo legate al settore commerciale, dei pubblici esercizi e del settore turistico della Romagna (Legacoop, Confcooperative, Confcommercio e Confesercenti di tutto il territorio) hanno quindi deciso di prendere carta e penna per rivolgersi ai parlamentari eletti nell'area vasta: "Occorre prevedere che all’interno del Decreto di aprile sia garantito agli esercenti attività di impresa dei settori commercio, pubblici esercizi, hotel e stabilimenti balneari, un credito di imposta pari al 100% del canone di locazione o dell’affitto d’azienda relativo a tutto il 2020, anche per gli edifici rientranti nelle categorie catastali C1/C4/D8/D2/D3/D12", si legge nella lettera.

Il documento è firmato da Legacoop Romagna (il presidente Mario Mazzotti); Confcooperative Ravenna-Rimini (il presidente Luca Bracci); Confcooperative Forlì-Cesena (il presidente Mauro Neri); Agci Emilia-Romagna (delegato territoriale Alessandro Brunelli); Confcommercio Ravenna (il presidente Mauro Mambelli); Confcommercio Cesena (il presidente Augusto Patrignani); Confcommercio Forlì (il presidente Roberto Vignatelli); Confcommercio Rimini (il presidente Gianni Indino); Confesercenti Ravenna (il presidente Monica Ciarapica); Confesercenti Forlì (il presidente Mauro Lazzarini); Confesercenti Cesena (il presidente Cesare Soldati) e Confesercenti Rimini (il presidente Fabrizio Vagnini).

"Parliamo di negozi e botteghe, fabbricati e locali per esercizi senza fine di lucro, fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni, teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e simili, alberghi e pensioni, posti barca in porti turistici e stabilimenti balneari - proseguono -. Tali categorie non sono state incluse nel cosiddetto Decreto CuraItalia, il quale all’articolo 65 ha garantito agli esercenti attività di impresa un credito di imposta pari al 60% del canone di locazione relativo al mese di marzo 2020 in relazione agli edifici rientranti nella categoria catastale C1: un segnale importante, ma non esaustivo, che potrebbe e dovrebbe venire allargato. Le imprese romagnole del commercio, dei pubblici esercizi e del turismo sono in gran parte collocate «nelle categorie D8, D2 per gli alberghi e D12 per gli stabilimenti balneari, attività queste per la stragrande maggioranza in affitto".

"Ciò sta creando una disparità negativa, poiché riduce quella potenzialità di riduzione dei costi per la quale tutte le imprese sono impegnate e che, invece, in questa fase riteniamo indispensabile rendere possibile per una platea più ampia", aggiungono le associazioni, che riconoscono che "le misure fino ad ora garantite dal Governo hanno cercato di offrire opportunità di tenuta alle imprese". Stante la situazione attuale, però il supporto andrà rafforzato e “personalizzato”, «come ci auguriamo possa avvenire già nell’ambito del prossimo Decreto di aprile". "Sono note - si legge nella lettera - le dimensioni della situazione di difficoltà che ha colpito, a causa dell’emergenza determinata dal Covid-19, la rete commerciale, dei pubblici esercizi e del settore turistico della Romagna. Si tratta di una condizione già grave che, fatalmente, è destinata purtroppo a peggiorare sia per il dilazionarsi del momento della riapertura per tanti, che per l’inevitabile contrazione che i consumi subiranno da qui ad un periodo oggi nemmeno definibile". "Siamo certi - conclude la missiva - che la vostra perfetta conoscenza della realtà romagnola vi porterà a voler appoggiare una richiesta che sarebbe molto apprezzata dalle imprese che rappresentiamo".

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