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Crisi Acmar, i sindacati: "Negata la cassa integrazione straordinaria"

La cooperativa Acmar, attualmente in concordato misto omologato a giugno di quest'anno, aveva una cassa integrazione con scadenza 28 ottobre scorso al cui termine era previsto appunto il rinnovo per 9 mesi

Si complica la situazione della cooperativa Acmar. La Fillea Cgil esprime "forti preoccupazioni per i lavoratori. Lo spettro dei licenziamenti si avvicina. Dopo che il giorno 24 ottobre era stato raggiunto nella sede della Regione Emilia Romagna l'accordo per scongiurare i licenziamenti dei lavoratori, prevedendo da parte della cooperativa la richiesta di ulteriori 9 mesi di cassa integrazione ministeriale per crisi, sabato i commissari giudiziali hanno formalizzato alle organizzazioni sindacali e alla stessa cooperativa la loro non autorizzazione a procedere con tale richiesta, sulla base del dispositivo del giudice che si è espresso sulla fattibilità e sostenibilità di quanto previsto nell'accordo. La decisione è inaspettata, anche perché tutti gli attori coinvolti erano presenti, per il ruolo di loro competenza, al tavolo regionale dove si era raggiunto l'accordo. La cooperativa Acmar, attualmente in concordato misto omologato a giugno di quest'anno, aveva una cassa integrazione con scadenza 28 ottobre scorso al cui termine era previsto appunto il rinnovo per 9 mesi".

“La situazione che si è creata è esplosiva e inaspettata - dichiara Davide Conti, segretario generale della Fillea Cgil di Ravenna -. Eravamo riusciti con il ruolo determinante della Regione a evitare il dramma dei licenziamenti e avremmo traghettato la cooperativa avanti nel tempo perché si creassero le condizioni per assorbire gli esuberi; oggi questa decisione, non condivisa, getta nello sconforto noi e tutti i lavoratori. Abbiamo immediatamente richiesto una nuova convocazione in Regione per ricercare tutte le possibili soluzioni a questa grave situazione. La cooperativa Acmar occupa attualmente 230 dipendenti e di questi più di un centinaio sono a casa senza lavoro. Non sappiamo cosa sarà di loro dato che la cassa integrazione straordinaria (Cigs) è scaduta il 29 ottobre scorso - continua Conti -; dal 24 ottobre, giorno in cui è stato raggiunto l'accordo, si è perso inspiegabilmente tempo e ora si torna al punto di partenza rendendo la situazione molto più complicata. Chi è stato artefice di questo teatro dell'assurdo ora non può pensare di scaricare il problema sul sindacato e sui lavoratori - conclude Conti -; tutti i soggetti coinvolti ora devono ricercare una soluzione che non comprometta la continuità della cooperativa e il mantenimento dei livelli occupazionali”.

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