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Crisi del distretto energetico, incontro tra Comune e sindacati

Cameliani e Liverani hanno condiviso le preoccupazioni dei sindacati, impegnandosi “ad attivare tutti i canali istituzionali utili alla creazione di un dibattito costruttivo sul tema"

Gli assessori alle Attività produttive Massimo Cameliani e ai Lavori pubblici Enrico Liverani hanno incontrato mercoledì mattina in municipio rappresentanti dei sindacati Filctem, Femca e Uiltec, del settore energetico e chimico.I sindati hanno tracciato il quadro dell’attuale situazione di crisi che stanno vivendo le aziende ravennati del comparto energetico e i loro dipendenti. Questo settore, che Filctem, Femca e Uiltec hanno ribadito "essere strategico per l’ambito territoriale ravennate", coinvolge complessivamente più di cinquemila addetti diretti e il suo andamento ha ripercussioni anche su tutto l’ambito industriale, chimico e non solo, della città.

In particolare è stata analizzata la risoluzione approvata proprio ieri dall’assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna sulle politiche energetiche. Lo stesso Bonaccini, è stato ricordato, ha ribadito quanto già contenuto nella risoluzione, cioè che la Regione non aderirà al referendum abrogativo di alcune norme inserite nel decreto Sblocca Italia che consentono e facilitano le attività estrattive, ma chiederà al governo di modificare l’articolo 38 del decreto, al fine di meglio definire la questione dell’estrazione degli idrocarburi, con il coinvolgimento delle comunità territoriali interessate.

Cameliani e Liverani hanno condiviso le preoccupazioni dei sindacati, impegnandosi “ad attivare tutti i canali istituzionali utili alla creazione di un dibattito costruttivo sul tema, finalizzato a salvaguardare i livelli occupazionali e quello che per Ravenna deve costituire un patrimonio di conoscenze tecniche e un potenziale di sviluppo economico irrinunciabile, che sia ambientalmente compatibile”. A tal proposito hanno comunicato loro di avere chiesto e concordato con l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi un incontro a Ravenna per il mese di ottobre, al quale saranno invitate tutte le aziende del settore, “nel corso del quale fare il punto della situazione e concordare una strategia finalizzata non solo alla loro permanenza, ma anche e soprattutto a una ripresa degli investimenti a Ravenna”.

Sia gli amministratori che i rappresentanti sindacali hanno ritenuto che la decisione della Regione sia “un atto coraggioso. E’ un’assunzione di responsabilità nei confronti di un tema di grande rilevanza, che coinvolge sia l’ambito regionale che nazionale. Riteniamo che l’approccio scelto sia il migliore, in quanto si prevedono sia il coinvolgimento delle comunità territoriali che quello del mondo scientifico, che potrà fornire un contributo obiettivo e imparziale, fondamentale per arrivare a soluzioni condivise. Siamo assolutamente convinti che il dibattito vada ulteriormente allargato, coinvolgendo Eni e tutte le imprese interessate, in un tavolo coordinato dal governo, che porti alla migliore sintesi tra i diversi interessi e sensibilità in campo”.

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