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Economia

Turismo e alberghi, calano i fatturati: tengono Lido di Savio e Lido di Classe

"Unica nota positiva di questi dati è stata sicuramente la tenuta in termini di presenze di Lido di Savio e Lido di Classe", afferma il presidente di Federalberghi, Nicola Scialfa

Calo del fatturato per i principali fornitori alberghieri in alcune aree del Comune di Ravenna. I dati turistici di luglio hanno confermato le preoccupazioni di Federalberghi Confcommercio Ravenna. "Federalberghi - esordisce il presidente Nicola Scialfa - è stata la prima associazione a sostenerlo quando in molti si crogiolavano nelle statistiche degli arrivi e delle presenze, che quello che più preoccupa sono i minori ricavi che gli operatori riescono a fare sulle presenze effettive".

"La minore redditività d’impresa trova fondamentalmente tre cause il minor reddito disponibile delle famiglie, soprattutto di quelle italiane spremute dalla crisi e dalla voracità fiscale; l’insopportabile tassazione che grava sulle imprese alberghiere, in particolar modo Imu e Tari; le commissioni pretese dai portali di commercializzazione che operano in regime di monopolio costringendo poi gli albergatori a sottostare a pratiche di parity rate che penalizzano proprio i loro clienti (Federalberghi ha presentato un ricorso al Tar del Lazio contro tale pratica)", afferma Scialfa.

"Resta però il fatto che mentre la Romagna e l’Italia più in generale hanno trovato conforto nell’ottima stagione turistica dal punto di vista meteorologico, proprio il Comune di Ravenna ha perso di attrattività - continua -. Se gli altri comuni turistici crescono e noi no un motivo ci sarà e va ricercato nella cattiva gestione delle politiche turistiche fatte fin qui dall’Amministrazione comunale. Sono stati fatti diversi errori e tutte le volte che li abbiamo evidenziati abbiamo trovato atteggiamenti risentiti e poco umili da parte dell’Amministrazione e dell’apparato. Si pensi alla tassa di soggiorno che ha penalizzato i nostri lidi rispetto a Cervia, località che invece cresce in termini di presenze. Si pensi alla mancanza di programmazione degli interventi relegando il bilancio turistico del comune a una somma d’interventi nei quali figurano il servizio di bus navetta tra Marina di Ravenna e Punta Marina Terme, la quota non marginale della manutenzione delle aiuole e la copertura di tutta una serie di spese correnti. In tutto questo non vi è nulla di strutturale in termini di promozione di Ravenna come, ad esempio, la partecipazione alle principali fiere del settore o la cura del territorio e delle infrastrutture".

"Questo significa che l’introduzione della tassa di soggiorno oltre a penalizzare fortemente il settore non ha portato alcuna risorsa aggiuntiva per rendere più accogliente il territorio - prosegue il presidente Scialfa -. Manca infatti una reale programmazione delle attività delle politiche turistiche a medio e lungo termine nelle quali tutti gli imprenditori possono riconoscersi ed orientare i propri investimenti. A questo punto occorrerebbe che anche l’Amministrazione facesse una severa autocritica sulla gestione passata e valutasse l’opportunità di ridare dignità a quella che potrebbe essere la principale risorsa economica del territorio. Avremmo piacere che, senza nulla togliere all’attuale assessore in carica da febbraio, si valutasse l’opportunità di un assessorato a tempo pieno affiancato da un esperto che, dati alla mano, avesse la capacità di guidare il settore in maniera adeguata all’importanza che ricopre. Unica nota positiva di questi dati è stata sicuramente la tenuta in termini di presenze di Lido di Savio e Lido di Classe che, oltre a beneficiare della vicinanza a località blasonate della riviera, vantano tuttora un patrimonio alberghiero adeguato ed imprenditori capaci di ripartire dopo la terribile mareggiata invernale”.

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