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A Faenza il depuratore è sempre più all'avanguardia

E' stata infatti potenziata la fase di sedimentazione finale con la costruzione di un nuovo sedimentatore secondario che consente di migliorare le prestazioni per quanto riguarda i solidi sospesi

Proseguono i lavori di Hera per l’adeguamento del depuratore Formellino al servizio della città di Faenza. Oggetto di un piano quadriennale di  investimenti per il suo ammodernamento e per aumentare l’efficienza e la qualità del trattamento, il depuratore Formellino di Faenza, realizzato negli anni ’80, ha appena visto il termine di alcuni lavori che miglioreranno ulteriormente la qualità dei reflui in uscita dall’impianto.

Migliorata la qualità dei reflui in uscita: meno solidi sospesi e reso inattivo il 99% dei batteri
E’ stata infatti potenziata la fase di sedimentazione finale con la costruzione di un nuovo sedimentatore secondario che consente di migliorare le prestazioni per quanto riguarda i solidi sospesi, lasciando decantare per un tempo maggiore i liquami. Inoltre è stato installato un impianto di disinfezione con lampade a raggi UV, in grado di generare una radiazione che rende inattivo il 99% dei batteri. Per migliorare l’efficienza di disinfezione vengono impiegati dei regolatori di flusso che controllano le velocità di passaggio dei liquidi in modo da rendere il più possibile uniforme l’irraggiamento.

Monitoraggio online 24 ore su 24 e potenziamento del processo di depurazione
In precedenza gli interventi già effettuati da Hera hanno riguardato principalmente il potenziamento del processo di depurazione e la capacità di denitrificazione/ossidazione/nitrificazione che è stata sensibilmente migliorata. E’ stato inoltre attivato un sistema di  monitoraggio 24 ore su 24 on line dell’attività del depuratore: sono stati infatti installati dei misuratori che controllano parametri definiti e inviano i dati alle centraline. In base alle rilevazioni vengono prese misure correttive in automatico. Ciò garantisce il massimo della sicurezza sugli scarichi nel fiume Lamone, controllando le variazioni che si hanno prima dell’immissione nel corso d’acqua sia in quantità che qualità. La valenza ambientale dell’intervento è notevole: il controllo continuo di parametri quali i solidi sospesi in vasca, il fosforo, l’ammoniaca, la torbidità in uscita, il livello dei fanghi, dà garanzia di affidabilità sul costante rispetto dei parametri in uscita e consente l’ottimizzazione e la riduzione dell’impiego dei reagenti chimici.

Risparmio energetico: dimezzati i consumi
Grazie ad un software di gestione del processo appositamente implementato per il Formellino che utilizza i dati della strumentazione on – line per ottimizzare il rendimento depurativo dell’impianto e i costi di esercizio, dal 2007 ad oggi sono stati dimezzati i consumi di energia elettrica.

Ogni giorno il Formellino scarica due vasche olimpioniche e mezzo di acqua depurata nel Lamone
Dal Formellino passano ogni anno circa 6,5 milioni di metri cubi d’acqua. L’apporto in entrata è dovuto principalmente alle acque reflue (provenienti dagli scarichi industriali di una zona produttiva piuttosto ampia e dalle fognature ad uso civile) a cui si aggiunge una piccola quota di rifiuti liquidi provenienti dalle fosse biologiche del territorio. Le acque reflue trattate dal depuratore sono scaricate nel fiume Lamone 365 giorni all’anno 24 ore su 24 con una portata media giornaliera pari a circa 17.800 mc/giorno. Questo significa che ogni giorno vengono immessi nel fiume oltre 17 milioni di litri di acqua depurata, che può essere riammessa in un corso d’acqua senza alcun pericolo per l’ambiente, anzi, in grado di mantenere la vitalità dello stesso corso d’acqua. Per fare un esempio, è come se si svuotassero ogni giorno due vasche olimpioniche e mezzo. Se a Faenza non ci fosse il depuratore questa mole di acqua verrebbe scaricata direttamente nel Lamone, compromettendone la qualità delle acque e i normali equilibri dell’ecosistema, in quanto il mare, i fiumi e i laghi non sono in grado di ricevere una quantità di sostanze inquinanti superiore alla propria capacità autodepurativa.

Per migliorare le prestazioni del depuratore faentino investiti circa 3,5 milioni di euro
L’intervento appena terminato ha richiesto un investimento complessivo da parte di Hera di 1.500.000 euro, di cui 1.400.000 rientra nel piano di investimenti concordato con l’Agenzia di Ambito territoriale ATO7 ed è remunerato attraverso la tariffa dell'acqua, mentre i restanti 100.000 euro provengono da un finanziamento della Regione Emilia-Romagna.

“Hera è impegnata in un intenso programma di progressivo ammodernamento e potenziamento del depuratore Formellino di Faenza, per il quale è stato pianificato un investimento complessivo di 3.450.000 euro tra il 2008 e il 2012 - commenta Susanna Zucchelli, direttore Hera della Struttura operativa di Imola-Faenza -. Ogni anno sul territorio di questa struttura operativa Hera investe circa 7 milioni di euro nel solo ciclo idrico e questo forte impegno economico si traduce in una qualità del servizio che rappresenta un valore per il territorio, in termini di competizione economica e migliori condizioni sociali della comunità”.

"Non posso che apprezzare  il lavoro svolto da Hera circa l'ammodernamento e potenziamento del depuratore di Formellino – commenta Germano Savorani, Assessore ai rapporti con le aziende partecipate del Comune di Faenza - nonché la rete di investimenti fatta sull'intero potenziamento della rete, investimenti previsti dal piano approvato dalla Ato di Ravenna. L'auspicio, naturalmente, è che entro il 2012 sia completato l'intero piano degli investimenti come previsto”.

Breve scheda sul funzionamento di un depuratore - Il sistema di depurazione delle acque sporche(reflui) raccolte attraverso la rete fognaria è basato su sistemi biologici, fisici e chimici. Si tratta di ripulire l’acqua sporca da materiali grossolani (carte, foglie, mozziconi di sigaretta, pannolini, cotton fioc…), da sabbia e terra, dagli oli presenti, dalle sostanze organiche dei nostri bagni, delle nostre industrie, ecc).In ogni fase del processo di depurazione viene applicata la massima attenzione al risparmio energetico (per esempio si sfrutta nella quasi totalità del processo il principio di caduta per gravità) e al più basso possibile livello di impiego di additivi chimici e reagenti. Il processo di depurazione sfrutta le capacità biologiche autodepurative naturali ad opera di batteri, potenziandole con l’utilizzo degli stessi fanghi attivi prodotti nell’impianto. Massima attenzione è poi riposta nello smaltimento dei rifiuti del processo di depurazione: i fanghi non riutilizzati nel ricircolo dell’impianto, vengono compressi, essiccati e infine raccolti per lo smaltimento presso impianti specializzati.
 

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