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Economia Russi

Due nuove mega-aperture, i commercianti: "Come rilanciamo i centri storici?"

Confesercenti continua a esprimere perplessità sulle aperture imminenti di due nuovi insediamenti gdo alle porte di Russi: la prima in direzione Ravenna, la seconda verso Faenza

E' previsto per giovedì 12 alle 15 un incontro aperto a tutti i commercianti di Russi nella Sala Convegni del Centro Culturale Polivalente. Confesercenti, nell'ambito delle iniziative de “I Mesi del Commercio”, intervisterà il sindaco Sergio Retini sul futuro
dell'economia locale, alla luce delle due nuove aperture di supermarket nell'area comunale. "Dopo la lettera aperta inoltrata al sindaco, Confesercenti continua ad esprimere duramente tutte le perplessità sulle aperture imminenti di ben due nuovi insediamenti gdo alle porte della cittadina, la prima in direzione Ravenna, la seconda verso Faenza - commenta la referente per Confesercenti dell'area di Russi Sara Reali - Come associazione siamo da sempre contrari e critici nei confronti di nuove aperture di grandi strutture, specialmente in piccole realtà come quella di Russi, peraltro già ben fornita di punti vendita gdo rispetto al numero di residenti. La posizione strategica di Russi, che da sempre è centro di Romagna, ne fa un punto a metà strada tra Ravenna, Lugo e Faenza, città dove la grande distribuzione organizzata è radicata e dispone di un'ampia offerta che soddisfa ampiamente, come sappiamo, anche i comuni più piccoli che vi gravitano intorno. Due nuove aperture in un arco di tempo ravvicinato pongono diversi quesiti che vorremmo portare al sindaco: sono davvero necessari altri due supermercati a Russi? Quali sono, per contro, le proposte di valorizzazione del centro storico? Cosa si intende fare per rilanciare l'economia russiana? Giovedì ci troveremo insieme ai commercianti di Russi per parlare del loro futuro e delle azioni che l'amministrazione dovrà studiare per far fronte alla desertificazione, alle vetrine chiuse, perché non vogliamo che Russi diventi un paese-dormitorio e che le piccole imprese
locali, linfa vitale delle piccole città, si vedano costrette a chiudere o a trasferire le proprie attività altrove".

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