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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Elezioni, i pensionati a Grillo: "Vogliamo cambiare il paese"

Per giustificare la sua sconfitta Grillo ne ha attribuito la colpa ai pensionati dicendo che non vogliono cambiare l'Italia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Per giustificare la sua sconfitta Grillo ne ha attribuito la colpa ai pensionati dicendo che non vogliono cambiare l'Italia. Bastano alcune constatazioni per vedere che non é così. Le pensioni sono state bloccate e non sono più indicizzate (se non in parte) al costo della vita. Le pensioni minime o quelle sociali non garantiscono una sopravvivenza decente, anzi in alcuni casi non garantiscono nessuna sopravvivenza. I servizi per gli anziani sono sempre più limitati e le risorse per erogarli diminuiscono continuamente ad ogni finanziaria,  in particolare per quanto riguarda i non autosufficienti. La società delega al volontariato (fatto in gran parte dai pensionati stessi) i problemi della solitudine e dell'integrazione. E va poi ricordato che sono i pensionati stessi, con le loro risorse personali che suppliscono al welfare che dovrebbe garantire lo stato (che non lo fa). Sono gli anziani che sostengono i mutui che le giovani famiglie non possono permettersi. Chi ha figli, conta quasi sempre sui nonni per la  frequenza ai nidi o alle materne, o per garantire loro un periodo di vacanza. Molti musei e centri culturali possono rimanere in funzione solo grazie all'impegno(gratuito) degli anziani. In una situazione di questo tipo pensare che i pensionati non vogliano cambiare il paese é assurdo. I pensionati vorrebbero un Paese che garantisse una vecchiaia serena, che realizzasse giustizia sociale, lavoro per i giovani (che non dovrebbero più lasciarli per lavorare all'estero), che valorizzasse le risorse culturali e sapesse sfruttare le opportunità che l'impegno e l'esperienza dei pensionati possono portare nella nostra società. A Grillo é dispiaciuto che i pensionati non si siano lasciati abbindolare dalle sue quattro chiacchiere da Vespa, e non abbiano  affidato a lui le loro speranze di una società più giusta e rispettosa dei diritti garantiti da una Costituzione per la quale tanti pensionati hanno lottato e che hanno difeso con la loro lotta nella società e nel mondo del lavoro. Ora, dopo aver cercato di ingannarli, Grillo getta la maschera e mostra il suo disprezzo per i pensionati. A lui rispondiamo tranquillamente che continueremo a lottare per una società più giusta, per i giovani, per gli anziani e per chi lavora. Una società democratica, in cui governi chi ha il consenso del popolo e non chi grida più forte sostituendo gli insulti agli argomenti.

Gabriele Bassani

Segretario della Lega dei Pensionati SPI-CGIL Faenza

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