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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Emergenza cimice asiatica, frutteti sotto attacco: la Regione stanzia 250mila euro

Caselli: "Pronti a fare la nostra parte. Fare squadra con il mondo agricolo attraverso una strategia condivisa di medio termine"

È emergenza cimice asiatica in Emilia-Romagna e la Regione risponde mettendo subito a disposizione 250mila euro per l’attivazione di mutui a tassi agevolati e le delimitazioni delle aree colpite necessario per usufruire di sgravi fiscali e contributivi. Ma è necessario anche agire sul piano nazionale ed europeo, perché la sfida è complessa. Complice l’estate più calda degli ultimi 150 anni, sono sotto attacco i frutteti della regione e in particolare le produzioni di punta come pero, melo e pesco, a cui si affiancano ciliegio, albicocco, kiwi e susino, per danni che, in alcuni casi, arrivano al 100%.

Va detto subito che l’emergenza, in Europa, riguarda le regioni del nord d’Italia e l’Austria e che, al momento, non esistono soluzioni chimiche e immediate, come sanno bene gli americani che sono stati colpiti prima di noi. Anzi, proprio il Canada ha stretto di recente un accordo con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che rappresenta la punta più avanzata della ricerca nel settore. E per fare il punto sulle misure più efficaci e condivise per sostenere imprese e coltivatori duramente provati da questa calamità e sgombrare il campo da numerose fake news su 'interventi risolutivi', l’assessore regionale all’agricoltura, Simona Caselli, ha convocato mercoledì un apposito tavolo tecnico con le associazioni agricole e le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli.

"Come sempre la Regione è pronta a fare la sua parte - ha detto l’assessore Caselli - al fianco dei lavoratori e degli imprenditori agricoli colpiti, per sostenerli e dare loro una prospettiva per il futuro, scongiurando decisioni drastiche come l’abbandono dei campi. Accogliamo le richieste delle associazioni di categoria e d’intesa con loro, ci proponiamo di agire su tre fronti possibili -regionale, nazionale ed europeo-, visto che purtroppo, non esistono soluzioni ‘miracolose’".

"Per quel che ci riguarda - prosegue Caselli - mettiamo subito a disposizione 250 mila euro per un nuovo bando per consentire alle imprese di accedere a mutui e prestiti ed evitare crisi di liquidità, sul 2020 chiederemo un rafforzamento di ulteriori 250 mila euro che si aggiungono al milione di euro già previsto. E poi interveniamo con la delimitazione territoriale dei comuni colpiti per attivare le procedure previste per autorizzare gli sgravi contributivi e avviamo un confronto con il sistema bancario per una dilazione sui pagamenti delle rate dei mutui in scadenza. Sul fronte pratico ci impegnamo a fare pressione a Roma per ridurre al massimo i tempi per l’autorizzazione al lancio straordinario di parassitoidi. Per quanto riguarda gli strumenti di protezione  ricordiamo che negli ultimi due anni abbiamo messo a disposizione due bandi del Psr che fino ad ora non hanno avuto una sufficiente utilizzazione".

"I danni provocati dalla cimice asiatica - continua Caselli - non riguardano solo la perdita di reddito delle singole aziende, ma mettono a rischio anche la competitività del sistema produttivo, che non riesce a garantire al mercato le quantità e la qualità necessarie, con conseguenze che per le singole filiere si possono stimare in un centinaio di milioni di euro e con forti rischi sociali perché l’indotto occupa decine di migliaia di persone.  Chiediamo perciò, al governo che verrà, uno sforzo nazionale con l’istituzione di un fondo destinato agli agricoltori delle Regioni colpite dalla cimice che permetta di affrontare le conseguenze di quest’anno orribile e di ripartire il prossimo anno. Un altro punto importante riguarda gli ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti del settore. Al ministero dell’Ambiente chiediamo, come abbiamo fatto negli ultimi quattro anni, l’autorizzazione al lancio e alla diffusione della vespa Samurai, insieme a un investimento straordinario sulla ricerca di questo parassitoide antagonista con protocolli semplificati e non da quarantena. Infine, all’Europa sollecitiamo l’attivazione di un piano di ricerca straordinario per contrastare il diffondersi dell’insetto ed interventi straordinarie sui fondi Ocm. Questo impone una risposta forte e di sistema, che coinvolga istituzioni del territorio, mondo agricolo e mondo della ricerca che insieme devono proporre un piano di azione condiviso e collaborare per la sua realizzazione”.

La road map regionale

Tre i livelli territoriali e istituzionali della strategia regionale condivisa nella riunione di oggi. In Europa, in primo luogo, la richiesta di permettere una maggiorazione della dotazione delle Ocm (Organizzazione comune di mercato, ovvero le politiche europee per la gestione dei mercati)  per la creazione di fondi mutualistici per compensare i danni del crescente numero di patologie che affliggono l’ortofrutta. In secondo luogo, l’attivazione di progetti di ricerca dedicati alle strategie di contrasto e di coesistenza con la cimice, in forte collegamento con le altre esperienze internazionali, soprattutto americane, che si stanno cimentando con la stessa emergenza.

Al governo viene chiesto un piano straordinario dotato di risorse adeguate per l’erogazione di indennizzi alle imprese colpite da questa grave emergenza fitosanitaria che diversamente metterà in seria crisi intere filiere produttive dell’ambito ortofrutticolo con ricadute socio-economiche gravi per la perdita di posti di lavoro. E, in particolare, al ministero dell’Ambiente in stretto concerto con il ministero dell’Agricoltura, l’Emilia-Romagna chiede di dare la massima accelerazione all’autorizzazione al lancio e alla diffusione nell’ambiente del parassitoide esotico detto vespa Samurai, non appena saranno definitivamente pubblicate le modifiche alla norma di recepimento della Direttiva Habitat, modifiche peraltro sollecitate a ripetizione negli ultimi 4 anni dalla Regione. Inoltre, si chiede una forte azione di coordinamento del ministero dell’Agricoltura per la ricerca e risorse dedicate al Crea che dall’autunno scorso sta studiando in laboratorio la vespa Samurai.

Infine, la Regione interviene subito con l’emanazione di un bando e con le garanzie degli Agrifidi per dare volano finanziario alle aziende che a causa delle gravi perdite di prodotto dovranno affrontare un bilancio 2019 in forte sofferenza, con 250 mila euro per abbattere i tassi di interesse dell’1,5%. Verrà inoltre adottata - appena terminata la ricognizione dei danni - la delimitazione territoriale degli stessi, necessaria per attivare sgravi contributivi e fiscali. Inoltre, si vuole intervenire per ridurre al massimo i tempi ed arrivare il prima possibile ad un impatto significativo dei lanci della vespa samurai, non appena autorizzati, con la delimitazione territoriale dei comuni colpiti per attivare le procedure previste per autorizzare gli sgravi contributivi, con l’attivazione di un confronto con il sistema bancario per una dilazione sui pagamenti delle rate dei mutui in scadenza per le aziende danneggiate. Infine la Regione valuterà come finalizzare al meglio le risorse del Psr finora destinate alle reti di protezione.

Coldiretti: "Ora passare subito alla fase attuativa"

"Stanziamento di risorse finalizzate all’attivazione di mutui e prestiti agevolati, previsione di sgravi contributivi e fiscali, moratoria sulle rate in essere di prestiti bancari, pressione sui ministeri interessati per accelerare il lancio del parassitoide in campo". Queste le richieste espresse da Nicola Dalmonte, Vice Presidente Coldiretti Emilia-Romagna nonché Presidente di Coldiretti Ravenna, intervenuto in rappresentanza dell’Organizzazione all’incontro di mercoledì in Regione, dove è stato fatto il punto sull’emergenza causata dalle infestazioni di cimice asiatica. “Siamo soddisfatti perché la Regione ha integralmente recepito le nostre proposte, necessarie al fine di tutelare la frutticoltura, settore vitale per l’intera economia regionale e minato dall’ormai acclarata invasione dell’insetto cinese, ora però – aggiunge Dalmonte - è indispensabile creare le condizioni per passare immediatamente dalla fase propositiva a quella attuativa, sollecitando – come già richiesto dal nostro Presidente nazionale Ettore Prandini – una profonda modifica della Legge 102 relativa alle calamità naturali perché così come è strutturata è a dir poco inutile”. La priorità, dunque, è rifinanziare subito il Fondo di solidarietà nazionale e ottenere, come ribadito da Dalmonte all’Assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli, “le debite coperture dallo Stato, con un’azione di sensibilizzazione istituzionale coordinata e di filiera, perché il problema cimice non è solo un problema agricolo, ma anche economico e sociale”. La cimice, infatti, rischia di ‘mangiarsi’ anche il futuro di migliaia di lavoratori, perché – è presto detto - se le imprese chiudono spariscono anche i posti di lavoro e l’emergenza, sinora confinata nei campi, diventa ben presto emergenza sociale. Per questo Coldiretti ha ribadito alla Regione la necessità di attivare da subito ogni procedura al fine di consentire agli imprenditori la possibilità di difesa attiva in attesa che scienza e ricerca riescano ad intervenire concretamente per debellare l’insetto asiatico".

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