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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Entra nel capitale di Hera anche il Fondo FSI con 100 milioni

Oggi lunedì Hera Spa ha accettato la proposta del Fondo Strategico Italiano Spa (FSI), holding di partecipazioni controllata al 90% da Cassa Depositi e Prestiti

Oggi lunedì Hera Spa ha accettato la proposta del Fondo Strategico Italiano Spa (FSI), holding di partecipazioni controllata al 90% da Cassa Depositi e Prestiti, che disciplina termini e condizioni dell’ingresso di FSI all’interno dell’azionariato di Hera con una quota che potrà arrivare fino a circa il 6%, garantendo così a FSI un ruolo di riferimento nella compagine del Gruppo, con un conseguente rafforzamento della struttura azionaria.

L’accordo sottoscritto prevede che l’ingresso di FSI avvenga apportando nuove risorse finanziarie al Gruppo mediante la sottoscrizione dell’eventuale inoptato (ovvero mediante l’acquisto dei diritti di opzione) di un aumento di capitale in opzione per massime 80 milioni di azioni, da deliberarsi entro i prossimi dodici mesi e da eseguirsi a valle del completamento degli atti relativi all’integrazione con Acegas Aps, nonché all’ottenimento di tutte le necessarie e opportune autorizzazioni da parte delle autorità competenti.

La realizzazione dell’operazione d’integrazione con Acegas Aps, le prospettive e le opportunità di sviluppo attese, nonché il percorso fino ad ora compiuto da Hera rappresentano elementi che rispondono alle logiche e ai criteri d’investimento di FSI, che ha, all’interno del proprio statuto, il settore delle infrastrutture e dei pubblici servizi tra gli otto settori strategici di investimento. Hera rappresenta la prima società del settore dei servizi di pubblica utilità in cui FSI indirizza un proprio investimento.

La proposta avanzata da FSI rappresenta, a giudizio del consiglio di amministrazione di Hera, oltre che un riconoscimento per il lavoro portato avanti in questi primi dieci anni di vita del Gruppo, un’opportunità strategica di rafforzamento della struttura finanziaria del Gruppo in vista delle importanti sfide che il settore delle multiutility dovrà affrontare nei prossimi anni e delle nuove opportunità di sviluppo che Hera intende perseguire nei settori e territori che hanno già caratterizzato la costante crescita dell’ultimo decennio.

La dimensione delle risorse che rinverranno dall’operazione sono volte a permettere il consolidamento del rapporto debito/EBITDA intorno a 3 volte post-integrazione con Acegas Aps (tra i migliori del settore), la flessibilità finanziaria e il mantenimento degli obiettivi assunti dal management negli ultimi piani industriali e nell’ambito delle diverse operazioni che hanno interessato il capitale e la struttura finanziaria della società. Le sinergie attese dall’integrazione con Acegas Aps, oltre che i ritorni attesi dall’impiego delle nuove risorse, assicureranno il pieno superamento degli effetti rinvenienti a livello di utile per azione per gli attuali azionisti, sia nel breve che nel medio periodo.

L’accordo sottoscritto con FSI prevede che i soci di Hera, attraverso un’opportuna delibera assembleare, assegnino una delega al Consiglio di Amministrazione per deliberare un aumento di capitale in opzione, a condizioni di mercato, per massime 80 milioni di azioni a fronte del quale vi è un impegno di FSI ad apportare, a termini e condizioni dell’accordo, risorse fino ad un massimo di 100 milioni di euro mediante sottoscrizione dell’eventuale inoptato del predetto aumento di capitale ovvero previo acquisto dei relativi diritti di opzione. L’aumento di capitale sarà con diritto di opzione a favore dei soci Hera e dei possessori delle obbligazioni convertibili. L’impegno di FSI è, tra l’altro, condizionato al conseguimento di una quota di capitale sociale minima intorno al 3% mediante sottoscrizione dell’inoptato, ovvero all’acquisto di diritti di opzione detenuti dai soci di Hera che consentano di sottoscrivere almeno il 2,6% del capitale sociale di Hera.

FSI, in relazione alla quota di capitale che si è impegnato a sottoscrivere, nominerà un proprio rappresentante all’interno del Consiglio di Amministrazione di Hera. A tale scopo i soci verranno chiamati a deliberare l’incremento del numero dei consiglieri riservati alle minoranze dagli attuali 4 a 5 (resta comunque confermata la riduzione a 3 a partire dal 2014, in concomitanza con la riduzione a 12 del numero dei membri nominati dalla maggioranza degli azionisti).

L’esecuzione dell’accordo è, infine, soggetta alle condizioni previste di prassi in operazioni analoghe ed in particolare al conseguimento di tutte le autorizzazioni necessarie ed opportune da parte delle autorità competenti sia con riguardo all’operazione in sé sia con riguardo alle altre partecipazioni del Gruppo CDP, nonché al completamento dell’aggregazione con Acegas Aps e al regolare andamento aziendale e dei mercati.


Dichiarazione del Presidente Tommasi
“Il Fondo, investendo stabilmente in settori chiave, riveste una rilevanza strategica per il Paese. Avere risposto pienamente ai requisiti di dotazione industriale, equilibrio finanziario e prospettive di sviluppo richiesti da FSI, rappresenta dunque un’importante attestazione della strategia perseguita sino a oggi dal Gruppo”, spiega Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Hera. “L’ingresso in Hera di un investitore istituzionale di questa rilevanza contribuirà a rafforzare ulteriormente l’orizzonte di sviluppo di Hera, in vista anche di eventuali ulteriori opportunità di consolidamento nel settore, a valle dell’aggregazione con AcegasAPS, che peraltro già rappresenta un importante tassello in questa direzione”.


Dichiarazione dell’Amministratore Delegato Chiarini
“Il qualificato apporto di risorse che discenderà da questo accordo, ci consentirà di traguardare i prossimi obiettivi di crescita con ancora maggiore sicurezza rispetto alla conservazione di un profilo finanziario ottimale”, afferma Maurizio Chiarini, Amministratore Delegato Hera, “Il mantenimento di un’equilibrata situazione debitoria, certamente allo stato attuale fra le migliori del settore, ha sempre rivestito primaria importanza nella strategia aziendale e oggi, in presenza di un contesto macroeconomico recessivo e caratterizzato da scarsa liquidità, rappresenta certamente un elemento assolutamente distintivo fra le utility”.

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