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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Faenza

Faenza, focus dei ristoratori sulla tariffa rifiuti e i regolamenti delle sagre

Il presidente di Confcommercio Faenza, Paolo Caroli, nel suo saluto introduttivo ha voluto porre in evidenza la difficoltà in cui si trovano oggi ad operare le piccole e medie imprese nel sistema economico italiano

La sede di Confcommercio Ascom Faenza ha ospitato venerdì pomeriggio un incontro tra i ristoratori dell’Associazioni, oltre trenta i presenti, e i Sindaci del Comprensorio faentino, (tra i presenti il sindaco di Faenza, Malpezzi, di Castel Bolognese Meluzzi, di Brisighella Missiroli, di Solarolo Anconelli e gli Assessori Minzoni di Faenza e Lanzoni di Riole Terme) per un confronto sulle tematiche della tariffa rifiuti e la problematica delle feste e sagre.

Il presidente di Confcommercio Faenza, Paolo Caroli, nel suo saluto introduttivo ha voluto porre in evidenza la difficoltà in cui si trovano oggi ad operare le piccole e medie imprese nel sistema economico italiano; “gli aumenti dei costi e la contrazione dei ricavi stanno facendo chiudere migliaia e migliaia di imprese in Italia”, afferma Caroli. “La politica deve rimettere al centro dei suoi pensieri la sopravvivenza di tali imprese che garantiscono non solo occupazione ma anche il pagamento di imposte a livello territoriale e nazionale che consentono di mantenere in vita il sistema economico italiano”.  

Confcommercio Faenza ha effettuato uno studio, partendo dalle tariffe in vigore per lo smaltimento dei rifiuti dal 2010 ad oggi e dai dati provenienti dalle contabilità di una ventina di imprese associate; l’analisi dei dati è stata incentrata sull’aumento della Tari (il confronto 2010-2014 ha evidenziato aumenti dal 40 al 70 % nei vari comuni) e sul raffronto dello stato di salute delle aziende della ristorazione fra l’anno 2010 e 2013 (con le seguenti medie: fatturato -10,29%, numero dipendenti -10,42%, a fronte di un aumento del 31,74 % del costo per l’energia elettrica).

“Tali dati, dichiara Luigi Zaccherini, Presidente del Sindacato Ristoratori Confcommercio Ascom Faenza, dimostrano ancora una volta come il settore della ristorazione sia stato messo in grave difficoltà non solo per la riduzione del potere di spesa delle famiglie italiane (causato dall’aumento delle imposte a loro carico e dall’aumento dell’indice della disoccupazione), ma anche dall’aumento delle spese fisse (vedi l’energia elettrica ed il costo del personale dipendente) e soprattutto dall’aumento dell’imposizione fiscale e dei servizi a livello territoriale.

“Inoltre- aggiunge Zaccherini - a togliere ulteriore ossigeno alle imprese della ristorazione, ci sono le iniziative a scopo gastronomico svolte dalle sagre, dai circoli privati, le varie feste organizzate da soggetti privati con finalità puramente economiche, che, col passare degli anni, grazie alla disattenzione da parte dei preposti uffici pubblici, hanno assunto un ruolo sempre più rilevante”. L’indagine Confcommercio Faenza, coordinata dal Dott. Marco Strocchi, responsabile organizzativo del Sindacato dei ristoratori, ha posto in evidenza come solo nel territorio faentino si contino, ed è un conteggio per difetto, 77 tra feste e sagre con quasi 250 giorni di svolgimento. Il giro d’affari stimato a livello nazionale, per la ristorazione “abusiva” è di oltre cinque miliardi di euro, quella riferita al nostra provincia si aggira nell’ordine dei 40 milioni di euro. Come evidenziato dal Presidente Zaccherini, "non si vuole fare di tutta l’erba un fascio; ci sono delle sagre genuine e ben fatte, che fanno bene al territorio, valorizzandone i prodotti e le attività economiche in essi insediate, ma tante altre non sono altro che ristoranti a cielo aperto, allestiti per interessi di natura personale di pochi soggetti; chiediamo che queste attività siano ricondotte all’interno di un processo di legalità”.

Il sindaco Malpezzi, in rappresentanza dei Comuni della Romagna faentina, ha voluto sottolineare l’impossibilità da parte dei singoli Comuni di intervenire sulle tariffe della Tari, decise a livello centrale, ed in parte anche sulla difficoltà di intervento per quanto riguarda la normativa di feste e sagre, di competenza regionale. Si è però assunto l’impegno di collaborare sempre di più con il mondo delle Associazioni di categoria, nella ricerca di soluzioni che possano portare ad un maggior rispetto degli operatori economici che svolgono, tra mille difficoltà, il loro lavoro.

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