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Economia Faenza

Faenza, il self service Bontavola nella guida dell'Associazione Italiana Celiachia

"Questa iniziativa - spiega Letizia Macca, referente del servizio dietetico di Gemos - si propone di rispondere in maniera efficace alle nuove e crescenti esigenze dei clienti valorizzando il servizio dietetico di cui la cooperativa dispone".

Per rispondere ai cambiamenti sociali che si manifestano in nuove abitudini, anche alimentari, la cooperativa Gemos, specializzata in servizi di ristorazione collettiva, ha dato il via ad un progetto sperimentale di “Educazione alimentare” all’interno del self-service Bontavola di piazzetta Carlo Zauli a Faenza. "Questa iniziativa - spiega Letizia Macca, referente del servizio dietetico di Gemos - si propone di rispondere in maniera efficace alle nuove e crescenti esigenze dei clienti valorizzando il servizio dietetico di cui la cooperativa dispone".

Fiore all’occhiello della nuova iniziativa la collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia che ha inserito il self-service (caso unico in Emilia Romagna) nella guida ai ristoranti per celiaci: "Questo progetto - sottolinea Carlo Dalmonte, presidente Gemos - nasce all’interno della struttura interpretando lo spirito che sta alla base dell’essere cooperativa che, per definizione, è attenta e sensibile ai bisogni di tutti e, in particolare, di alcune categorie spesso escluse dal mercato semplicemente per questioni di incidenza numerica. Dal momento che abbiamo dalla nostra parte professionalità e strumenti ci è sembrato naturale dare spazio ad una linea di produzione qualificata e certificata". Obiettivi specifici del progetto sono quindi: la tutela della salute dei clienti con intolleranze e allergie alimentari, la difesa della possibilità di “scelta” dei clienti anche in questa particolare congiuntura economica, la promozione di un servizio di informazione e di educazione alimentare anche in soggetti adulti e, infine, fornire una risposta efficace ed economica alle esigenze etiche e culturali dei propri clienti.

Preparazioni senza glutine
In collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia è stata predisposta una linea per rispondere alle esigenze dei clienti affetti da patologia celiaca. Gli alimenti, trattati e serviti in modo da evitare contaminazioni e concepiti privilegiando alimenti naturalmente privi di glutine (come riso, mais, miglio, grano saraceno, patate, manioca, amaranto, sorgo, quinoa ecc…), sono già disponibili al Bontavola di Faenza e riconoscibili da uno speciale logo. «La celiachia è una patologia in forte crescita e si stima che una persona su 100 sia affetta da questa malattia - spiega Letizia Macca -. Purtroppo per queste persone la gestione del pasto fuori casa può spesso rivelarsi problematica con l’effetto che molti celiaci rinunciano in partenza al pasto al ristorante preferendo organizzare la pausa pranzo con cibi autoprodotti. Il progetto di Gemos si propone quindi di raggiungere anche queste persone attraverso una linea dedicata senza glutine che garantisca almeno due scelte per ogni portata».

Preparazioni vegetariane
Dai dati Eurispes si stima che in Italia sarebbero ormai 5 milioni le persone che si dichiarano vegetariane o “vegane” e, secondo la ricerca, il 6,7% della popolazione sostiene un regime alimentare senza prodotti a base di proteine animali. «Nei locali Gemos da tempo sono disponibili piatti e preparazioni che rispettano i principi vegetariani - prosegue Macca - ma, fino ad oggi, non venivano evidenziati come tali e, spesso, non erano combinabili a formare un pasto completo.  Oggi invece siamo organizzati per rispondere efficacemente anche a questo tipo di clientela e proponiamo alcuni piatti vegetariani diversificati e assolutamente completi dal punto di vista nutrizionale».

Salute low cost
La crisi economica sta incidendo anche sulle abitudini alimentari dei lavoratori che, a fronte della riduzione degli importi dei buoni pasto e per via del loro frequente utilizzo per la spesa famigliare, sempre più spesso scelgono di privilegiare il consumo di panini o di cibi autoprodotti. «Questo - evidenzia la dietista Gemos - ha delle ricadute sulla salute delle persone perché ne limita la scelta e le espone al consumo di cibi in posti non adeguati. Il progetto di Educazione alimentare si rivolge quindi anche a coloro che necessitano di pasti completi ma a costo contenuto e, presso il Bontavola di Faenza, sono già disponibili piatti unici con queste caratteristiche appositamente segnalati».

Pasti top quality
Le nuove abitudini alimentari degli italiani si manifestano anche in una più attenta scelta delle materie prime in termini di qualità e impatto ambientale: «All’interno della linea top quality, appositamente segnalata nel menù del locale - conclude Macca - abbiamo privilegiato l’inserimento di prodotti di alta qualità (doc, dop e igp), a km 0, o provenienti da produzioni biologiche».

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