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Federalberghi scrive al Ministro del turismo: "C'è la possibilità che la stagione estiva salti"

Il presidente di Federalberghi Cervia Gianni Casadei ha inviato una lettera al Ministro Dario Franceschini

Il presidente di Federalberghi Cervia Gianni Casadei ha inviato una lettera al Ministro Dario Franceschini. "Signor Ministro dei Beni Culturali, abbiamo volutamente omesso “e del Turismo” perché è nostra opinione personale che dopo le recenti audizioni in Parlamento a lei questo titolo stia stretto - si legge nella missiva - La gravità della situazione è chiara, così come sono altrettanto chiare le esigenze del mondo del ricettivo, a cui lei e il suo Ministero sareste tenuti a dare risposta, proporre soluzioni, offrire aiuti. Duole constatare che così non sia stato. I rapporti con le istituzioni locali e con la Regione sono frequenti e proficui: si cercano soluzioni e si studiano strategie, ma tutti aspettavano un suo cenno signor Ministro che purtroppo non è ancora arrivato. Il sistema alberghiero Italiano ha bisogno urgentemente di conoscere le procedure – le regole con le quali gestire le nostre imprese quando le condizioni lo permetteranno: senza le regole non possiamo organizzare il personale, pensare ai servizi da offrire ai nostri clienti, non possiamo dare risposte ai nostri dipendenti, non sappiamo se potremo aprire cucine, piscine, centri benessere e non possiamo né immaginare tariffe, né campagne di comunicazione. E soprattutto, vorremmo sottolinearlo, capire se le procedure saranno economicamente sostenibili e ci permetteranno di affrontare la stagione estiva 2020. Purtroppo esiste la concreta possibilità che salti".

"Perché in Romagna oltre il 95% delle imprese turistiche sono stagionali, e i loro fatturati sono concentrati in meno di 120 giorni, da metà maggio a metà settembre, poco più - continua Casadei - Dovrebbe sapere, o avrebbero dovuto informarla, che se è vero che ci sono aziende allo stremo perché hanno perso il fatturato di due mesi, le nostre aziende non fatturano da ottobre 2019, e non è chiaro se fattureranno per l’estate 2020, rimandando i primi incassi (per chi reggerà) nella primavera 2021. Stiamo parlando di un fermo di quasi due anni! Una struttura ricettiva non è un capannone industriale in cui improvvisare i distanziamenti: servono arredatori, servono consulenti, servono investimenti e soprattutto serve ciò che manca di più: il tempo. Per una attività annuale infatti, un mese vale un dodicesimo: per gli stagionali come noi un mese è quasi il 33% del tempo a nostra disposizione per fare fatturato, ne è informato signor Ministro? È possibile che, mentre il primo decreto prevedeva il ristoro degli affitti per il commercio, ad oggi ad oltre due mesi di distanza per il comparto alberghiero non sia previsto nulla di tutto ciò? È stato informato di questo signor Ministro? È possibile che nessuna azienda abbia ancora avuto accesso al credito? È possibile che si possa solo posticipare le scadenze fiscali e non azzerarle in una situazione così? È possibile che si debba anticipare noi gli stipendi dei pochi dipendenti assunti perché la cassa integrazione o la Fis non sono state ancora corrisposte? È possibile che altri Stati abbiano proposto iniziative di corridoi preferenziali per le vacanze a favore di nostri competitor, mentre il suo Ministero non abbia alcuna iniziativa? È possibile che altri Stati abbiamo attivato percorsi per accaparrarsi manodopera anche da paese esteri mentre, ad oggi, per tornare a lavorare in Italia è previsto una quarantena fiduciaria di 14 giorni? È possibile, signor Ministro, che non ci fosse nessuna idea migliore di considerare il Covid-19 come infortunio sul lavoro gravando i datori di lavori di responsabilità non solo civili ma anche penali? Lei aprirebbe una struttura ricettiva per 60 giorni di lavoro (sempre che le scuole non aprano il 1 settembre) con il rischio di andare in galera se qualcosa andasse storto?".

"Per farla breve - conclude il presidente di Federalberghi - gli imprenditori che si occupano di ospitalità hanno bisogno di un Ministro del Turismo che ci guidi, ci tuteli, ci sostenga e perché no ci incoraggi. Non si offenda signor Ministro, ad oggi lei non ha dimostrato nulla di tutto questo. Quale persona di assoluta correttezza e intelligenza che le riconosciamo, la preghiamo di trarne le dovute considerazioni".

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