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Economia

Fermare l'emendamento "blocca trivelle": "A rischio migliaia di posti di lavoro"

Sono le richieste al Governo contenute in un documento firmato giovedì in Municipio dall’amministrazione comunale, dalle aziende, dai sindacati e dalle associazioni di categoria

Fermare subito l’emendamento “blocca trivelle”, indicare con chiarezza qual è la strategia energetica nazionale e istituire un tavolo per condividere con tutti gli attori coinvolti le politiche energetiche che si intendono mettere in campo. Sono le richieste al Governo contenute in un documento firmato giovedì in Municipio dall’amministrazione comunale, dalle aziende, dai sindacati e dalle associazioni di categoria, al termine di un incontro voluto dal sindaco Michele de Pascale al quale sono stati invitati rappresentanti di tutti i soggetti che operano nel comparto dell’industria upstream.

La riunione è stata convocata appena appresa la notizia della proposta di emendamento al DL Semplificazioni che riguarda il settore upstream e prevede, in particolare, la moratoria fino a tre anni dei permessi di prospezione e ricerca di giacimenti già rilasciati e dei nuovi permessi, l’elevamento considerevole dei canoni concessori a carico delle compagnie e la soppressione del riconoscimento dell’upstream come “attività di pubblica utilità”. Scenario che sta destando comprensibilmente molta preoccupazione nelle aziende e nei lavoratori del settore, strategico per il nostro territorio, e nell’amministrazione.

"Nel dibattito sulla transizione energetica, l’Emilia-Romagna rappresenta un riferimento con le sue quasi mille aziende riconducibili all’industria upstream che occupano più di diecimila addetti e generano indotto per oltre centomila lavoratori (dati 2016 Unioncamere Emilia-Romagna) e in particolare la città di Ravenna dove è concentrato il 13% delle aziende e il 29% dell’occupazione regionale del settore e dove ogni due anni viene ospitato l'Offshore Mediterranean Conference, evento che riunisce i principali paesi produttori di energia e le aziende del settore - si legge nel documento sottoscritto - Si tratta di una concentrazione di aziende e professionalità per molti aspetti unica in Italia e in Europa e di un ricco patrimonio di realtà grandi, medie e piccole che operano direttamente nel settore energetico, nelle rinnovabili e nella green economy e indirettamente nell’ambito dell’impiantistica, della manutenzione e dell’installazione. Le aziende del comparto trovano nelle attività svolte a bordo delle piattaforme offshore scuola e palestra per la formazione ai più alti livelli di tecnici ed ingegneri in grado di esportare l’eccellenza italiana in giro per tutto il mondo. Aziende di caratura internazionale come Eni (che nel 2017 ha annunciato un piano di investimento su questo territorio di 2 miliardi di euro) operano e investono portando sviluppo, occupazione, professionalità, know-how e ricchezza".

Il documento, inviato al Presidente del consiglio Giuseppe Conte, al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti e al Ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio, è stato sottoscritto da sindaco e presidente della Provincia di Ravenna, Camera di Commercio di Ravenna, Cgil Ravenna, Cisl Romagna, Uil Ravenna, Filctem Cgil, Fema Cisl Romagna, Uiltec Uil, Confindustria Romagna, Confimi Industria Romagna; Omc Ravenna, Roca, Cna Ravenna, Confartigianato Ravenna, Assomineraria, Legacoop Romagna e dalle aziende Rosetti Marino spa, Marine Consulting, Rosfin, Lastra, Cfo, Ecotech srl, Crea srl, Schlumberger, Bambini spa, Frigotecnica, Quality test, Techno srl, F.lli Righini srl, Biesse sistemi, D.M. officine, Micoperi spa, Cosmi spa, Secome service, Atena Ravenna/E/M, Hydro Drilling srl e Control srl.

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