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Economia

Flai Cgil lancia un nuovo progetto contro il caporalato: "Uniremo gli sfruttati di ogni nazionalità"

Il sindacato: "Come abbiamo già avuto modo di denunciare, anche nella nostra provincia persistono condizioni di irregolarità, testimoniate dai dati dell’Ispettorato nazionale del lavoro"

Nei giorni scorsi si è riunito il coordinamento immigrati della Flai Cgil Ravenna, sindacato che si occupa dei lavoratori agricoli. Nell’occasione si è definito un progetto di respiro provinciale che vedrà impegnati sul campo funzionari sindacali e attivisti del coordinamento per intercettare le esigenze dei lavoratori meno tutelati e meno visibili che operano in agricoltura.

"L’esigenza di raggiungere direttamente i lavoratori impegnati nelle campagne di raccolta - dichiara Alassane Seck, componente del coordinamento immigrati – nasce dal percorso già avviato dalla Flai, a livello nazionale, contro qualsiasi fenomeno di sfruttamento. Il nostro obiettivo è di unire gli sfruttati indipendentemente dalla loro nazionalità o provenienza”. Raffaele Vicidomini, segretario della Flai Cgil Ravenna, sottolinea che “ormai da anni la Flai di Ravenna è impegnata con risorse e progetti per fare emergere le illegalità diffuse nel nostro territorio e per dare voce ai lavoratori più deboli, invisibili anche per le statistiche. Con questo progetto aumenteremo la nostra conoscenza del territorio e delle realtà produttive che vi operano, aspetto fondamentale per dare un contributo concreto contro lo sfruttamento e per onorare il sacrificio di tanti lavoratori, italiani e stranieri, grazie ai quali si è ottenuta la legge 199/16 contro sfruttamento del lavoro e caporalato. La nostra speranza è di riuscire a dare tutela a un numero sempre maggiore di persone italiane e straniere. Come abbiamo già avuto modo di denunciare, anche nella nostra provincia persistono condizioni di irregolarità, testimoniate dai dati dell’Ispettorato nazionale del lavoro”.

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