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Porto, parla Di Marco: "Delrio ha confermato tutti tranne me"

L'ex presidente dell''Autorità portuale di Ravenna, Galliano Di Marco, interviene per la prima volta sulla sua mancata conferma nella città bizantina

Silenzio assoluto e nessuna spiegazione. L'ex presidente dell''Autorità portuale di Ravenna, Galliano Di Marco, interviene per la prima volta sulla sua mancata conferma nella città bizantina. Spiegando di non avere ricevuto dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio neanche una telefonata in merito. L'occasione gliela offre l'intervista del ministro pubblicato venerdì su "La Repubblica", in cui Delrio afferma di avere "prorogato tutti i commissari in attesa che entri in vigore la riforma dei porti con i nuovi meccanismi di nomina delle Autorità portuali.

Il che accadrà entro un paio di mesi". Così invece non è. "Mi duole dover contraddire il mio ex ministro vigilante - precisa Di Marco- perchè proprio a Ravenna ciò non è avvenuto". Alla scadenza del suo primo mandato, il 2 marzo scorso, ha infatti appreso "solo dalla stampa ravennate di non essere stato confermato, attraverso un comunicato del Comune di Ravenna, nel quale il sindaco annunciava di aver appena incontrato il nuovo commissario straordinario, Giuseppe Meli".

Nominato, sottolinea, "con un decreto della cui legittimità si può, sotto vari profili, dubitare". Non solo. Di Marco prima della scadenza del mandato ha "in più occasioni" scritto a Delrio per "dare conto non solo dei risultati positivi conseguiti, ma anche e soprattutto degli sforzi profusi per contrastare gli evidenti conflitti di interessi che affliggono il porto di Ravenna limitandone fortemente le prospettive di sviluppo anche sul piano internazionale". Senza però ricevere mai risposta, nonostante, "proprio il presidente dell''Autorità portuale, non altri, e'' il rappresentante del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture nel porto".

A Di Marco non interessa sapere se Delrio "abbia o meno ceduto a pressioni politiche o di altro tipo", è interessato però alla "verità" sulla mancata conferma, anche solo per i 45 giorni di "prorogatio" previsti dalla legge. Anche alla luce, conclude, del "comportamento seguito in tutte le altre Autorità portuali. Ciò proprio per quei principi di trasparenza e verità nei riguardi dei cittadini che lui chiede nel caso del presunto dossieraggio ai suoi danni". (fonte Dire)

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