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Economia

Gli artigiani bocciano il bilancio del Comune: "Solo tasse per le imprese"

"Nulla è richiesto ai turisti come tassa di soggiorno. La vera scelta politica, evidentemente, è stata quella di ascoltare solo chi tutela gli interessi degli albergatori"

“Il bilancio presentato ufficialmente in Consiglio Comunale non ha fatto altro che confermare i nostri timori” – è il commento di Andrea Dalmonte e Roberta Pari, presidenti di CNA e Confartigianato Ravenna.  Se, infatti, è stato affermato che si tratta di “un bilancio duro, ma senza alternative”, secondo le Associazioni dell’Artigianato non è così:  “Ci saremmo aspettati che tutte le leve fiscali in mano all’Amministrazione (IMU, IRPEF e Tassa di Soggiorno)  fossero state attivate per colmare il disavanzo creato dai tagli che lo Stato ha imposto ai Comuni”.

“Invece, è stato scelto di agire solo ed esclusivamente sull’IMU, mettendola al massimo possibile previsto dalla legge per le imprese. Questa scelta, insieme ai recenti nuovi balzelli d’imposte e tariffe varie alle imprese, non farà altro rendere sempre meno competitivo il nostro territorio, con ovvie ricadute negative sui livelli occupazionali”.

E ancora gli artigiani: “La coesione sociale è un tema molto caro a tutti ed è sempre stato uno dei punti di forza di questo territorio. Ma lo sforzo per mantenere questa coesione sociale non può essere affrontato solo ed esclusivamente dalle imprese. Questo è un valore trasversale per tutta la società ravennate, ed è altrettanto importante dare la dimostrazione che quando i sacrifici sono necessari tutti debbano parteciparvi. Con questa proposta di bilancio, l’obiettivo di non ridurre le spese riferite alla cultura viene realizzato ponendo sugli immobili utilizzati dalle aziende la stessa aliquota massima applicata per le seconde case e terze case, mentre nulla è richiesto ai turisti come tassa di soggiorno”.

“La vera scelta politica, evidentemente, è stata quella di ascoltare solo chi tutela gli interessi degli albergatori. Un territorio che punta a essere un distretto turistico di qualità non può spaventarsi di questo. Non a caso, già da anni tutte le altre città d’arte italiane ed europee hanno introdotto le tasse di soggiorno, senza per questo essere state penalizzate. Dalla tassa di soggiorno potrebbero essere ricavate quelle risorse per la cultura che deve ovviamente continuare ad essere salvaguardata per l’apporto turistico che crea a Ravenna. Nell’ottica costruttiva e di dialogo che ha sempre contraddistinto l’operare di Confartigianato e CNA - concludono Roberta pari e Andrea Dal Monte – “la prossima settimana le scriventi Associazioni illustreranno le proposte inserite in un vero e proprio patto per Ravenna da sottoporre all’Amministrazione Comunale”.

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