Il Carciofo moretto di Brisighella è sempre più una star

Brisighella continua ad essere un laboratorio a cielo aperto per la valorizzazione dei prodotti locali di qualità. Dopo il successo indiscusso dell’olio, la successiva valorizzazione della razza suina, che si dava oramai per scomparsa, Mora Romagnola, lunedì alle ore 20,30 nel Foyer del Teatro Comunale di Brisighella il Settore Politiche Agricole e Sviluppo Rurale della Provincia di Ravenna presenterà il "Progetto comprensoriale integrato per il recupero, la salvaguardia e la valorizzazione della biodiversità, a tutela del patrimonio genetico di varietà e razze autoctone della Provincia di Ravenna: "Carciofo moretto di Brisighella".

Il Carciofo Moretto di Brisighella è un carciofino spinoso da sempre coltivato negli orti, e nelle scarpate vicino alle case di campagna; qui era comodo per la massaia scaricare la ceneri dei camini e delle stufe a legna (la cenere ostacola la presenza dei roditori , ghiotti della pianta del carciofo). Poi la bontà di questo carciofino ha travalicato i confini delle genti del luogo, grazie al lavoro cooperativo di agricoltori, proloco e ristoratori brisighellesi.

Diverse famiglie poi usavano fare omaggio agli ospiti di  un vasetto di carciofi sott’olio, cosa che ha contribuito anch’essa alla  diffusione della conoscenza. Negli ultimi decenni, anche grazie al fantastico abbinamento di questo carciofino con l’olio Brisighello, diversi agricoltori hanno impiantato, specialmente nelle aree calanchive alcuni ettari di carciofaia.

L’Assessore all’Agricoltura del comune di Brisighella Franco Spada ne sottolinea l’importanza del progetto di valorizzazione: “credo che questo progetto di ricerca,  che attinge finanziamenti rivolti al recupero, alla salvaguardia e alla valorizzazione della biodiversità di varietà  autoctone , calzi perfettamente per indirizzare gli agricoltori verso lo sviluppo futuro della coltivazione del carciofo Moretto di Brisighella ; se le tesi sperimentali e di ricerca confermeranno, ciò che la tradizione ha già sancito , nei terreni coltivabili migliori dei nostri calanchi la coltivazione certamente si svilupperà . Questo potrà mettere in moto una organizzazione commerciale organizzata che consentirà ai produttori di valorizzare ancora di più il prodotto, oltre che  specializzare il settore  per la commercializzazione.”