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Investimenti sul porto: 1,4 milioni di metricubi da dragare nel Candiano

La conferma del Progettone, in due fasi, e il Piano straordinario per dragare 1,4 milioni di metri cubi di materiale dai fondali del canale. Il presidente dell'Autorita' portuale di Ravenna, Galliano Di Marco, presenta i progetti

La conferma del Progettone, in due fasi, e il Piano straordinario per dragare 1,4 milioni di metri cubi di materiale dai fondali del canale. Il presidente dell'Autorita' portuale di Ravenna, Galliano Di Marco, al termine della riunione del Comitato portuale fa il punto sui progetti che riguardano il Candiano. Annunciando pero' in primo luogo la stabilizzazione di 70 persone nella Compagnia portuale, il 60% per l'area traghetti, il rimanente per gli altri terminal. D'altronde, rimarca, e' tornata attiva la linea con la Grecia e "Grimaldi punta molto sul terminal traghetti di Ravenna". Di Marco vuole ampliare la pianta organica, anche perche' il costo medio unitario dell'Ap ravennate e' tra i piu' bassi in Italia.

Per quanto riguarda il piano straordinario per il dragaggio sono state aperte aperte le buste con le offerte dei quattro partecipanti al bando. Degli 1,4 milioni di metri cubi di materiale da scavare, 200.000 sono il dosso in avamporto e verranno depositati a mare; altri 200.000 riguardano il terminal container e verranno invece portati nella zona Bassette. Per il rimanente milione si faranno due casse a mare. In tutto il piano dovrebbe venire a costare sui 30 milioni di euro autofinanziati da Ap con il suo avanzo che a fine anno raggiungera' i 60 milioni di euro. Il Candiano raggiungera' cosi' 11 metri di profondita'. Con l'apertura delle buste, l'aggiudicazione dovrebbe esserci entro Ferragosto, i primi lavori a meta' settembre. Per le casse a mare entro fine anno sara' approvato l'adeguamento tecnico funzionale, che non ha bisogno di 'Via', a giugno 2016 dovrebbero iniziare i lavori per terminare a fine 2017. Previsti anche due interventi sulle banchine per migliorare l'accesso. Si tratta, avverte Di Marco, del "terzo e ultimo piano straordinario"; fallisse anche questo "il porto diverra' un laghetto".

Sul fronte Hub portuale, oggi Di Marco piu' che una rimodulazione, un "Progettino" come qualcuno si aspettava, in Comitato portuale presenta la versione 2.0, che prevede una prima fase senza le casse di colmata, ora sotto sequestro da parte della magistratura, una minore serie di espropri e la realizzazione di una parte della piattaforma logistica, che dunque rimane. L'obiettivo e' scavare due milioni di metri cubi di materiale per arrivare a 12,5 metri di profondita'. La fase due andra' poi a completare l'intervento, con le casse di colmata. Nei prossimi 45 giorni Di Marco mettera' a confronto Regione, Comuni, Provincia e i cluster portuali per "definire un progetto condiviso" da mettere poi a punto entro sei mesi. Il Progettone originale, ricostruisce Di Marco, e' ancora in attesa dei pareri del ministero dell'Ambiente, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell'Agenzia del demanio, per cui non puo' andare al Cipe.

Le problematiche principali per lo stop all'intervento sono appunto il sequestro delle casse di colmata, la mancata convocazione da parte del ministero dei Trasporti della Conferenza dei servizi e il ricorso al Tar di Sapir. Il Cipe pero' gia' ha garantito 60 milioni di euro, 11 gia' sicuri, che si aggiungono ai 60 di avanzo di Ap, ai 30 da bando europeo Cef, dato che il progetto di Ravenna e' stato l'unico accettato sui sei presentati alla Commissione, e i 120 dalla Banca europea di investimento (Agenzia Dire)

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