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Gas metano, la conferma di Eni: investimento di oltre 2 miliardi di euro

Ravenna riveste un’ importanza strategica per Eni in quanto, grazie a un network infrastrutturale già esistente e a un indotto di alto livello, è possibile produrre gas in modo competitivo e sostenibile

Nell’arco dei prossimi quattro anni, il distretto centro settentrionale di Eni, investirà oltre 2 miliardi di euro consentendo all’indotto industriale locale di tornare ai livelli di attività antecedenti il 2014, anno che segnò l’inizio della pesante crisi del settore offshore causa il crollo del prezzo del petrolio. Con una produzione in quota Eni stabile nell’arco di piano intorno ai 53 mila barili di olio equivalente al giorno, questo avrà una ripercussione positiva sul numero delle imprese che operano per conto di Eni, scese in tre anni da 297 a 237 e quindi sull’occupazione.

E’ la notizia più importante emersa durante l’open day promosso da Eni nell’ambito del Festival dell’Industria e dei Valori di Impresa promosso da Confindustria Romagna.Il distretto che include Ravenna, infatti, attraversa l’Italia centro-settentrionale con oltre 2.400 chilometri di pipeline e tocca il Molise, l’Abruzzo, le Marche, l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Piemonte. Cinquantatré campi (43 offshore e 10 onshore) vedono quasi 700 persone al lavoro, giorno e notte, oltre all’indotto. A Ravenna sono presenti 12 mezzi navali per il trasporto del personale sulle piattaforme, tre supply vessel, e due elicotteri.

“In questi 60 anni - ha detto il presidente di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli -  accanto all’Eni sono cresciute aziende che oggi, pur in presenza di una grave crisi internazionale del settore petrolifero, sono di primaria rilevanza per professionalità  e innovazione. La scorsa primavera Ravenna è stata la città italiana che maggiormente si è opposta al referendum contro le cosiddette trivelle. Il mondo dei "no" a tutto non appartiene a questo territorio, è distante anni luce e abbiamo particolarmente apprezzato la posizione assunta dall’amministrazione comunale, dalle istituzioni e dalla politica locale in questo senso. Di questo gli imprenditori del territorio e la loro Associazione sono particolarmente grati. La Romagna è un territorio fertile per l’innovazione e la crescita. A Ravenna Eni sa di poter contare sul sostegno delle istituzioni locali, dei sindacati e di Confindustria”.

“I manager di Eni - prosegue Maggioli - hanno tradizionalmente occupato ruoli di vertice in Associazione, hanno fattivamente partecipato al percorso che ha portato alla nascita di Confindustria Romagna e occupano oggi un ruolo di grande responsabilità nella gestione della parte ravennate della nuova Associazione”. Ravenna riveste un’ importanza strategica per Eni in quanto, grazie a un network infrastrutturale già esistente e a un indotto di alto livello, è possibile produrre gas in modo competitivo e sostenibile. A questo proposito il distretto centro settentrionale di Eni si è aggiudicato l’Environment performance award, premio consegnato dall’Ad della società, Claudio Descalzi, per i risultati conseguiti nella tutela ambientale con la riduzione da un anno all’altro del 40% delle emissioni in atmosfera.
 

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