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La Bassa Romagna caso di studio per il rapporto di competitività delle aree urbane

L’Ucbr, insieme alle Unioni del Nord-Est Torinese, dei Comuni del Camposampietrese e del Sud Ovest Caserta, è stata invitata in quanto è una delle quattro Unioni italiane prese come caso di studio per la realizzazione del Rapporto

Anche l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna era presente giovedì scorso al Lingotto del Politecnico di Torino per la presentazione al pubblico della quinta edizione del Rapporto di competitività delle aree urbane italiane. L’Ucbr, insieme alle Unioni del Nord-Est Torinese, dei Comuni del Camposampietrese e del Sud Ovest Caserta, è stata invitata in quanto è una delle quattro Unioni italiane prese come caso di studio per la realizzazione del Rapporto.

Il Rapporto è stato condotto da Sinloc (Sistema Iniziative Locali spa) in collaborazione con l’istituto Guglielmo Tagliacarne, SiTI (istituto superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione), Fondazione ISMU e promosso da un gruppo di Fondazioni di origine bancaria e istituzioni territoriali. Il quadro emerso è quello di un’Italia indebolita da anni di crisi economica, ma anche di città e territori che hanno saputo dimostrare resilienza alle difficoltà della perdurante crisi: tra i circoli virtuosi sono un esempio le unioni di Comuni.

Il Rapporto mette in evidenza come le aree urbane siano sistemi complessi di interazioni che necessitano di un delicato mix di persone, capitale finanziario e infrastrutture. L’efficienza della macchina pubblica, se capace di una programmazione territoriale allargata e di medio periodo, è in grado di fare la differenza in aspetti come l’accesso all’abitazione, la dotazione di infrastrutture digitali, la mobilità, l’approvvigionamento energetico, il welfare, l’istruzione, eccetera.

Durante il convegno sono intervenuti gli esponenti delle quattro società e dei centri di ricerca che hanno contribuito all’analisi del Rapporto, i quali hanno evidenziato le sfide e le opportunità che caratterizzano le principali aree urbane del Paese nelle tre grandi dimensioni - demografica, socio-economica e ambientale - e hanno provato a tracciare delle linee per il rafforzamento competitivo dei territori nazionali. La mattinata si conclusa con una tavola rotonda con spunti di riflessione sugli ambiti di intervento e sulle possibili modalità di azione a disposizione degli attori istituzionali.

“Ragionare sui fattori che incidono sulla competitività di un territorio significa capire su quali elementi distintivi dobbiamo investire per immaginare lo sviluppo futuro - ha dichiarato il presidente dell’Ucbr Luca Piovaccari -. Le priorità che ci siamo dati in Bassa Romagna per giocare la sfida della competizione riguardano l'attenzione ai temi dello sviluppo sostenibile, dell'efficientamento della macchina amministrativa e dell'attrattività turistica. Attorno a questi temi lavoreremo nel nostro mandato per attrarre sui nostri territori gli investimenti e il capitale umano necessari per contrastare questa crisi economica e sociale”.

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