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Economia

La Cassazione conferma l’esclusione dei rifiuti speciali dal pagamento della Tari

"Con rammarico abbiamo dovuto aspettare una sentenza della Cassazione per vedere riconosciuto un sacrosanto principio di equità", commenta la Cna provinciale di Ravenna

La Cassazione conferma l’esclusione dei rifiuti speciali dal pagamento del tributo. "Ci sono voluti dieci anni - commenta Cna - per confermare il diritto di un’impresa di Lamporecchio (Potenza) di non vedersi applicata la tassa rifiuti sulle aree produttive ma alla fine, dopo un lungo percorso che ha visto la Cna in campo a fianco dell’impresa nella causa pilotam la Cassazione ha confermato un principio fondamentale: non possono essere assoggettate alla tassa sui rifiuti (Tari)  i locali destinati alla produzione in cui si determinano rifiuti speciali".

"E’ una battaglia - commenta l'associazione di categoria - che la Cna di Ravenna, unitamente al Tavolo provinciale delle Imprese, sta portando avanti da tempo per affermare un evidente principio di equità: le imprese che producono rifiuti speciali e che sono obbligate a smaltirli a loro spese non possono anche essere chiamate a versare la Tari. Per il solo Comune di Ravenna questo significa circa 1,7 milioni di euro che le imprese versano nonostante i vari Regolamenti comunali prevedano delle riduzioni. Teniamo conto che dal 2014 con la nuova Tari che si paga in base alla metratura di capannoni e aree scoperte, il sistema delle Imprese ha registrato aumenti rilevanti, che in alcuni casi hanno superato abbondantemente il 50%. La pronuncia della Cassazione porta finalmente risposte chiare all’impresa che ha dovuto gestire tre ricorsi con a fianco la Cna".

"Con rammarico abbiamo dovuto aspettare una sentenza della Cassazione per vedere riconosciuto un sacrosanto principio di equità - commenta la Cna provinciale di Ravenna -. Un’impresa, così come un cittadino, non può pagare per un servizio non reso. La nostra richiesta, a questo punto, forte della sentenza della Cassazione, non cambia: sgravi per tutte le aziende che, indipendentemente dalla categoria merceologica, si trovino nelle condizioni di dover smaltire a proprie spese i rifiuti prodotti”.

"Visto quanto successo recentemente – conclude la Cna - con disservizi che hanno messo in difficoltà tante imprese e stante le dichiarazioni pubbliche rilasciate in queste settimane, auspichiamo che Atersir, nei prossimi mesi, riveda i Regolamenti comunali sulla Tari alla luce di quanto successo, ma anche dell’importante sentenza citata. Naturalmente vigileremo affinché le minori entrate derivanti dall’applicazione della sentenza non siano in alcun modo recuperate in altro modo da parte del gestore attuale del servizio".

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