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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Lavoratori delle Poste in sciopero: presidio in piazza del Popolo

I lavoratori delle Poste saranno in sciopero lunedì 18 maggio per effetto della mobilitazione proclamata a livello regionale da Slc Cgil e Uilposte. Lo sciopero sarà per tutta la giornata di lavoro. Si terranno presidi di fronte a tutte le prefetture della regione.

I lavoratori delle Poste saranno in sciopero lunedì 18 maggio per effetto della mobilitazione proclamata a livello regionale da Slc Cgil e Uilposte. Lo sciopero sarà per tutta la giornata di lavoro. Si terranno presidi di fronte a tutte le prefetture della regione.

A Ravenna il presidio è previsto dalle 11 alle 12 in piazza del Popolo di fronte alla prefettura. Il Prefetto si è dichiarato disponibile a ricevere, in concomitanza con il presidio, una delegazione di sindacalisti e lavoratori affinché possa essere informato delle motivazioni della vertenza e delle conseguenze che le scelte di Poste porteranno sui servizi ai cittadini e sul territorio ravennate.

“Il processo di privatizzazione deciso dal Governo con la vendita del 40% di Poste Italiane - commentano Slc Cgil e Uilposte - riteniamo sia una manovra per portare soldi nelle casse vuote del bilancio dello Stato, attuando  la vendita dei settori trainanti e lasciando in uno stato d'abbandono il servizio universale. Per questo, Poste per abbassare i costi sta tagliando sul personale, non sostituendo le uscite di chi va in pensione o di chi esce con esodi incentivati, nonostante l'aumento dei servizi erogati negli uffici e delle tipologie di prodotto recapitate dai portalettere. Il minor numero di addetti impedisce l’apertura di tutti gli sportelli, con il risultato di  file e tempi d’attesa sempre più lunghi. Non riusciamo a erogare un servizio universale adeguato, con le conseguenze che saranno chiusi definitivamente gli uffici postali che non sono  ritenuti economici. Ciò comporterà ricadute e disagi sui cittadini di quelle comunità e località interessate dal taglio del servizio. I portalettere sono sempre meno: non è colpa loro se  spesso non riescono a consegnare giornalmente tutta la posta in arrivo, con ritardi nei tempi di consegna nonostante la loro disponibilità a una maggiore flessibilità. Poste sta procedendo inoltre con gli esodi incentivati, abbiamo il sospetto che questo sia un progetto per svecchiare il personale, per poi assumerne altro con le nuove regole previste dal Jobs Act, questo permetterebbe all’Azienda di abbassare i costi riducendo i diritti e/o eventualmente esternalizzare i servizi”.

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