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Lavoro, al via il Congresso del Nidil Cgil: "Situazione tutt'altro che in miglioramento"

Sono 46 le tipologie con possibilità di assunzione nell’attuale mercato del lavoro, nel quale sono stati avviati a Ravenna le 103.781 assunzioni al lavoro per l’anno 2012

Parte il Congresso del Nidil Cgil della Provincia di Ravenna, sindacato che segue il numero più alto dei ravennati potenzialmente coinvolti, e presenti in tutti i settori merceologici, ma con lavori precari e a tempo determinato. Sono infatti 46 le tipologie con possibilità di assunzione nell’attuale mercato del lavoro, nel quale sono stati avviati a Ravenna le 103.781 assunzioni al lavoro per l’anno 2012, che corrispondono al 94% del totale assunzioni 2012, tra l’altro percentuale in ulteriore crescita per il 2013.

Oltre a questi lavoratori precari si aggiungono gli oltre 36.000 disoccupati iscritti ai Centri per l’Impiego della Provincia di Ravenna. "Sono infatti -  dice Idilio Galeotti Segretario Provinciale NidiL Cgil di Ravenna - circa 140.000 i cittadini che potenzialmente rientrano nei settori che come Nidil (Nuove Identità di Lavoro) e Sol (Sportello Orientamento al Lavoro) seguiamo e si rivolgono ai nostri uffici per avere consulenza e indicazioni e servizi attinenti la ricerca di un lavoro e la tutela nelle tante tipologie di lavoro precario".

"Il nostro Congresso - prosegue il sindacalista - si pone l’obiettivo di coinvolgere più persone possibili e lo fa organizzando tre assemblee nelle macro aree provinciali, a Faenza martedì, a Lugo mercoledì, a Ravenna giovedì nelle sedi della Cgil, dalle ore 18,30 alle ore 19,30 e ai lavoratori Intempo che lavorano in Compagnia Portuale per lunedì 10 febbraio alle ore 20,30. Organizzeremo inoltre altri momenti di coinvolgimento in quanto crediamo che il XVII Congresso Cgil e il IV del NidiL debba essere l’occasione per un vero confronto con i disoccupati e lavoratori precari presenti nella nostra Provincia e che porterà giovedì 20 febbraio al Congresso del NidiL Cgil Provinciale".

"Affrontiamo - dice Galeotti - questo Congresso con tanta preoccupazione essendo consapevoli che la situazione nella quale siamo è difficilissima per tante persone, occorre infatti considerare che nel 2008 i disoccupati risultavano essere 21.498 e ora nel 2013 sono oltre 36.000 con un aumento del 58% equivalendo a oltre 15.000 nuovi disoccupati. Occorre inoltre considerare che la situazione è tutt’altro che in miglioramento, ci sono settori per i quali c’è una lieve ripresa, ma questo non significa nuova occupazione, anzi abbiamo diverse realtà produttive che hanno da tempo attivato tutti gli ammortizzatori sociali possibili e senza i quali saremmo di fronte a nuovi disoccupati".

Come NidiL Cgil crediano che occorre cambiare e in fretta il sistema del mercato del lavoro, occorrono leggi che portino sempre più verso una stabilizzazione del lavoro, occorre tagliare le 46 possibilità di assunzione, ne bastano 4 o 5 e nelle quali si deve intravedere con chiarezza la prospettiva del tempo indeterminato -continua Galeotti -. Occorre un vero cambio culturale del paese nel considerare il lavoro come un valore, un lavoro dignitoso, rispettoso dei contratti nazionali e dignitoso per le persone, e non come in questi anni considerato come un costo e dal quale si può derogare con contratti capestro e che sfruttano i lavoratori".

"Non mi sarei mai aspettato fino a qualche anno fa - rimarca Galeotti - di vedere nella nostra realtà persone con la paura negli occhi, si la paura di essere licenziati, in tanti casi sottopagati e con il ricatto palese nel sentirsi dire “se non ti va bene…quella è la porta”. Questa è una sconfitta per tutti noi che crediamo nelle istituzioni, che crediamo nella legalità e in una società che possa crescere attraverso uno sviluppo solidale e nel quale occorre aiutare chi rimane più indietro".

"La strada è lunga e in salita, ma credo che bisogna crederci - conclude Galeotti - e utilizzare il Congresso del NidiL Cgil per confrontarci e per indicare delle linee guida, si quelle che nel documento “Il lavoro decide il futuro” chiama “Azioni” dalle quali ripartire. Credo che in questa fase occorra unità di tutta la Cgil e magari individuare le differenze interne negli emendamenti, sapendoli valorizzare e con i quali avere quel coraggio in più di proposta che ci porta a osare nel vedere un futuro migliore per i tanti disoccupati, per i tanti lavoratori precari, per ridare dignità al lavoro e così una nuova prospettiva per il futuro per i tanti cittadini e per le tante famiglie della Provincia di Ravenna".

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