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Le coop a Ravenna e provincia producono per 2 miliardi di euro

Il mondo cooperativo rappresenta una fetta importante del lavoro in provincia di Ravenna, pari al 14,7% e, nonostante il perdurare della crisi economica, l'occupazione nel sistema cooperativo tiene

Sono stati presentati i dati aggregati del sistema cooperativo della provincia di Ravenna (Agci, Confcooperative, Legacoop) riferiti ai bilanci dell'anno 2010. Unanime il commento dei presidenti Morgagni, Gordini e Monti: “La cooperazione tiene in occupazione e produttività, nonostante la crisi. Alcuni settori, però, sono in forte sofferenza”. Le tre organizzazioni lamentano la“Manovra di Ferragosto varata dal Governo che – dicono “fra gli altri aspetti, contiene provvedimenti, forse più politici che economici, che colpiscono il sistema cooperativo”.

Questi i numeri aggregati del sistema cooperativo provinciale (Agci, Confcooperative e Legacoop) riferiti ai bilanci dell’anno 2010. Le associate. Le imprese associate alle tre Centrali Cooperative provinciali sono 426. Posizioni associative. Le posizioni associative ammontano a 289.949 unità e registrano una crescita del + 2,84%. In particolare l’incremento si verifica nei settori consumo e distribuzione e credito e finanza. La distribuzione delle posizioni associative per comparto vede una concentrazione nei settori consumo e distribuzione (56,6%); agroindustria (11,1%); sociale e mutue (9,9%); terziario e avanzato (7,2%); credito e finanza (6,3%); costruzioni, industria e abitazione (5,5%).

Il mondo cooperativo rappresenta una fetta importante del lavoro in provincia di Ravenna, pari al 14,7% e, nonostante il perdurare della crisi economica, l’occupazione nel sistema cooperativo tiene, pur con situazioni diversificate da comparto a comparto. Il numero totale degli occupati è di 25.765 unità. I comparti con maggiore concentrazione di capitale umano sono l’agroindustriale (32,7%); il sociale e mutue (16,7%); il consumo e distribuzione (13%); il terziario avanzato e servizi (12,7%).  Il dato sull’occupazione va letto unitamente al ricorso agli ammortizzatori sociali. Nel 2010 le cooperative che hanno adottato strumenti di integrazione del reddito sono state complessivamente 34, per un numero totale di lavoratori coinvolti di 1.196 unità. In crescita il ricorso a Cassa integrazione ordinaria (CIGo) e Cassa integrazione straordinaria in deroga (CIGs in deroga): la CIGo è 2 volte e la Cigs è 12 volte il dato 2009.

Alla mobilità ha fatto ricorso 1 sola associata dell’agroindustria, interessando complessivamente 10 lavoratori. Le realtà che hanno utilizzato contratti di solidarietà sono in tutto 7, appartenenti ai comparti costruzioni industria e abitazione (5), cultura e turismo (1) e terziario avanzato (1), pari rispettivamente a 209, 6 e 4 addetti. La Cassa integrazioni guadagni ordinaria (in breve CIGo) è presente nel 2010 in 5 associate con 203 addetti coinvolti, riconducibili prevalentemente al comparto ccostruzioni, industria e abitazione con 188 lavoratori ed in minor misura al terziario avanzato con 15 lavoratori. La Cassa integrazioni guadagni straordinaria (in breve CIGs) è presente in sole 2 associate del comparto agroindustria e costruzioni, industria e abitazione, e ha coinvolto rispettivamente 50 e 20 lavoratori. Per quanto concerne gli strumenti in deroga introdotti dal 2009 per consentire l’ampliamento delle tipologie di aziende potenzialmente beneficiarie, sono complessivamente 19 le realtà che hanno fatto ricorso a CIGo e CIGs in deroga, pari a 694 addetti, concentrati nei settori logistica (11 aziende e 606 lavoratori), sociale e mutue (4 aziende e 46 lavoratori), terziario avanzato e servizi (3 aziende e 33 lavoratori), agroindustria (1 azienda e 9 lavoratori).

Il protrarsi della situazione di crisi si rileva dalla variazione del valore della produzione. Quest’ultimo è positivo (+ 6,04%) e in grado di recuperare il segno negativo registrato nel 2009, ma non ha ancora raggiunto livelli tali da invertire la tendenza per tornare ai livelli di produzione precedenti la crisi iniziata nel 2008. Infine il patrimonio netto aggregato ammonta a 1.975 milioni di Euro circa così composto: riserve indivisibili per 1.603 mln di Euro; capitale sociale per 302 mln di Euro e risultato netto d’esercizio per 70 mln di Euro con un incremento complessivo del + 4% su base 2009 a conferma della solidità patrimoniale del tessuto cooperativo. Prestito da soci. Anche il prestito da soci registra una sostanziale tenuta con una variazione percentuale di – 0,10% su base 2009. La lieve flessione è riscontrabile in quasi tutti i comparti.

«Il dato che emerge è che la cooperazione tutto sommato tiene, ma vediamo anche che ci sono settori in grande difficoltà come quello delle costruzioni, della logistica e dell’agricoltura – ha affermato Giovanni Monti, presidente di Legacoop, esponendo la relazione in qualità di referente del Coordinamento provinciale delle Tre Centrali Cooperative - La situazione è delicata anche nel settore cultura, dove i tagli delle risorse pubbliche sono stati più profondi che altrove. Un contributo nel nostro piccolo stiamo cercando di darlo anche in provincia di Ravenna – ha proseguito Monti – partecipando ai tavoli di lavoro del nuovo patto per lo sviluppo territoriale. La collaborazione con altre organizzazioni d’impresa, inoltre, si è concretizzata recentemente con il documento sulla salute e il benessere, in cui chiediamo di investire nella sussidiarietà e nell’integrazione tra pubblico e privato».

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