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Il popolo del latte e del Parmigiano manifesta contro il furto di identità

Durante la mattinata organizzata per valorizzare il vero formaggio made in Italy e difendere il latte italiano, Coldiretti Emilia Romagna ha presentato anche il “Dossier sul mercato del Parmigiano Reggiano, tra crisi ed opportunità”.

Dal prezzo del latte, che dalla stalla allo scaffale moltiplica più di quattro volte tagliando il compenso riconosciuto agli allevatori, alla crisi dei formaggi simbolo della nostra regione e del made in Italy, in primis Parmigiano Reggiano e Grana Padano, eccellenze che stanno soffrendo e patendo più danni del terremoto che tre anni fa ha fatto cadere a terra centinaia di migliaia di forme e distrutto stalle, caseifici e magazzini in tutta l’Emilia.

"Tutta colpa - spiega Coldiretti - del grande attacco alle stalle italiane, con latte pagato sottocosto che ormai arriva in Italia da tutta Europa (complice anche l'embargo Russo), attacco contro il quale 'il popolo degli allevatori e del Parmigiano’ si è mobilitato giovedì mattina dando vita alla grande manifestazione che in piazza XX Settembre ha coinvolto migliaia di produttori, casari, stagionatori, gastronomi, allevatori, consumatori e politici". Durante la mattinata organizzata per valorizzare il vero formaggio made in Italy e difendere il latte italiano, Coldiretti Emilia Romagna ha presentato anche il “Dossier sul mercato del Parmigiano Reggiano, tra crisi ed opportunità”.

"Dallo studio emerge come la crisi abbia fatto più danni del terremoto con la scomparsa di quasi una stalla su quattro impegnata nella produzione del latte per il Parmigiano Reggiano e la perdita drammatica di migliaia di posti di lavoro negli allevamenti e nei caseifici, rispetto al 2007. A rischio – sottolinea Coldiretti - c’è un sistema produttivo che vale complessivamente quasi 4 miliardi di fatturato con il Grana Padano che si colloca al vertice delle produzioni italiane tutelate dall’Unione Europea con un volume di affari che vale 1,5 miliardi al consumo nazionale e 530 milioni mentre il Parmigiano Reggiano si colloca al secondo posto con 1,5 miliardi al consumo nazionale e 460 milioni all’export".

"Una crisi sulla quale pesa drammaticamente il falso made in Italy agroalimentare. Basti pensare che la produzione di falsi Parmigiano Reggiano e Grana Padano nel mondo ha sorpassato per la prima volta quella degli originali nel 2014, provocando addirittura il calo del valore delle esportazioni, in controtendenza al record fatto segnare all’estero dal nostro agroalimentare. Sui 60 miliardi di euro di valore dell’italian sounding nel mondo – rileva Coldiretti – ben 8 miliardi riguardano l’Emilia Romagna. Se ci fosse la possibilità di recuperare il mercato di questi falsi alle vere produzioni dell’Emilia Romagna, tra cui il Parmigiano Reggiano e Grana Padano, secondo stime di Coldiretti si potrebbero recuperare solo nella nostra regione 30 mila posti di lavoro. Purtroppo nel caso dei grandi formaggi nazionali il furto di identità oltre che all’estero viene condotto nel nostro territorio".

"Sugli scaffali dei supermercati e dei negozi tradizionali si trovano formaggi grattugiati di dubbia provenienza che, complice la crisi, vengono scelti in base al prezzo più conveniente, acquistando magari prodotto di scarsa qualità per pochi centesimi di differenza. In questo contesto – continua la Coldiretti - è particolarmente significativo ilpiano per l’export annunciato dal Governo che prevede per la prima volta azioni di contrasto all'italian sounding. Occorre però anche cogliere l’occasione della trattativa sull'accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, Tansatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip) che – sostiene la Coldiretti - è un appuntamento determinante anche per tutelare le produzioni agro-alimentari italiane dalla contraffazione alimentare.

Alla manifestazione hanno partecipato anche decine di allevatori provenienti dalla provincia di Ravenna, il delegato provinciale dell'Associazione Regionale Allevatori, Giuseppe Liverani, il presidente di Coldiretti Ravenna Massimiliano Pederzoli nonché i consiglieri regionali Manuela Rontini, Mirco Bagnari, Andrea Liverani, il sindaco di Brisighella Davide Missiroli e il presidente dell’Unione Faentina Francesco Lasi.

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