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Marcegaglia, protesta del sindacato di base: "Dipendenti in cassa integrazione, utilizzati i lavoratori in appalto"

Scrive il sindacato: “Dal 26 marzo 200 lavoratori diretti Marcegaglia Ravenna son stati disposti in cassintegrazione, dal 4 aprile (2°DCPM) l’azienda col silenzio assenso ha continuato le sue attività produttive"

I rappresentati del sindacato di base “Federazione Lavoratori Metalmeccanici Uniti” della Romagna la Marcagaglia. Scrive il sindacato: “Dal 26 marzo 200 lavoratori diretti Marcegaglia Ravenna son stati disposti in cassintegrazione, dal 4 aprile (2°DCPM) l’azienda col silenzio assenso ha continuato le sue attività produttive di logistica e di spedizioni sia via terra che marittime sfruttando il più possibile i lavoratori di ditte in appalto, in subappalto e in sua volta assunti da agenzie con contratti ridicoli e atti solo a sfruttare. Colpendo il salario anche dei 200 lavoratori diretti Marcegaglia, che magari nel corso degli anni passati a lavorare per l’azienda, a causa di vari problemi di salute – diversi lavoratori assunti anche come invalidi – son stati costretti ad assentarsi per eseguire delle cure per i propri problemi di salute o altre motivazioni personali”.

“Non siamo d’accordo con la linea dell’azienda seguita attualmente assieme alle organizzazioni sindacali confederali, in particolare in merito alla cassintegrazione su cui viene disposta sostanzialmente mano libera all’azienda, tenendo conto che non è stato affatto risolto il problema dell’integrazione salariale che permetta ai lavoratori anche in cassintegrazione di recuperare integralmente il salario”. Per questo il sindacato proclama lo stato di agitazione. 

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