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Negli agriturismi ravennati parte il 'calendario delle tradizioni'

Reduci da un periodo festivo rivelatosi positivo dal punto di vista delle presenze, che nel week end della Befana hanno toccato un buon + 4 per cento rispetto allo stesso periodo 2012,

Reduci da un periodo festivo rivelatosi positivo dal punto di vista delle presenze, che nel week end della Befana hanno toccato un buon + 4 per cento rispetto allo stesso periodo 2012, gli agriturismi del Ravennate aderenti a Terranostra-Campagna Amica promuovono un nuovo “calendario delle tradizioni a km zero”. La novità, alla luce anche del trend positivo che sta vivendo la vacanza in campagna, in netta controtendenza rispetto alla crisi, viene illustrata dal presidente Terranostra Ravenna Loris Naldoni, titolare dell’agriturismo Corte dei Mori a Sant’Eufemia di Brisighella.

“Il nostro obiettivo – spiega Naldoni – è valorizzare al meglio le tradizioni – culturali e gastronomiche - della nostra terra, tradizioni da vivere in agriturismo, magari offrendo ai nostri ospiti la possibilità di conoscerle ed apprezzarle attraverso il cibo e quindi attraverso la lavorazione ‘di una volta’ di prodotti locali e di stagione”. E’ nato così il ‘calendario delle tradizioni’, eventi ad hoc per trascorrere il 2013 riscoprendo le antiche usanze della Romagna e dei romagnoli. Ecco, allora, che da questa domenica a fine mese, negli agriturismi si celebra il rito secolare – quasi liturgico oseremmo – della scarnatura (o macellazione) del maiale. E’ il baghen, o porcello, il protagonista di queste fredde settimane con la sua carne fresca che verrà celebrata nelle antiche ricette proposte dagli agriturismi del Ravennate.

Se all’azienda agrituristica Corte dei Mori - dove si allevano circa 400 suini - il maiale è protagonista tutto l'anno (l'allevamento è tra l'altro inserito nei disciplinari di produzione del “Gran Suino Padano” e aderisce al “Consorzio Parma e San Daniele”), all'azienda agrituristica L'Azdora di Madonna dell'Albero (Ravenna), uno dei primi agriturismi di Romagna perché nato nel lontano 1987 dalla passione di Ines Tondini e Davide Pirone, la macellazione del maiale è un rito propriamente stagionale, al pari della vendemmia.

"Dal 14 gennaio fino alla fine del mese - spiega Pirone - la carne fresca di maiale del nostro allevamento entra a pieno diritto nel menù tipico tradizionale dell'Azienda. Ecco, allora, che si potranno gustare i piatti di una volta - il riso cotto nel brodo delle ossa, la minestra di costine con i ceci, fagioli con le cotiche, polenta con spezzatino di maiale 'magro', salsiccia matta con la verza, oltre - ovviamente - alle grigliate e a freschissimi affettati e ancora al fegato fresco con la rete e cipolla… del maiale, infatti - conclude Pirone - non si butta via nulla".

Tornando nel Faentino - e per la precisione a Mazzolano di Riolo Terme - troviamo la 'Tenuta Nasano'. Anche qui, come ogni inverno da decenni, si macella il maiale contribuendo a salvaguardare una tradizione - quella del 'porcello' fatto in casa - che sta rischiando, anno dopo anno, di andare perduta. E dire che per tanti secoli, per i contadini ravennati, questa pratica ha garantito la sussistenza alimentare in interi e rigidi inverni. La Tenuta Nasano celebra l'evento con una vera e propria 'Maialata' in programma domenica 13 gennaio a partire dalle 12.30. "Sarà un pranzo espressamente dedicato al maiale fresco di macellazione - spiega la titolare Lea Gardi - nel menù, ovviamente, le antiche ricette dei nonni, riso nel brodo delle ossa di maiale, ossa fumanti, spiedini di fegato nella rete e tante altre bontà".

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