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Economia

Dalle 'margherite' ai 'girasoli': nuova classificazione per gli agriturismi

Si passa dalle “margherite” ai “girasoli” per unificare la classificazione italiana sotto il nuovo marchio "Agriturismo Italia"

Nuove regole per la classificazione degli agriturismi: si passa dalle “margherite” ai “girasoli” per unificare la classificazione italiana sotto il nuovo marchio "Agriturismo Italia". "Si tratta di una norma che, ben oltre il semplice cambio di simbolo, ha introdotto nuovi criteri generali e  una diversa procedura per la classificazione sia delle aziende agrituristiche che delle aziende che praticano l’ospitalità rurale familiare, insieme all’adozione del marchio nazionale ‘Agriturismo Italia’", esordisce Nevio Salimbeni di Cna Turismo Ravenna.

"Tutte le imprese hanno dovuto provvedere obbligatoriamente a sostituire il precedente marchio regionale con il nuovo e, tramite auto-dichiarazione, proporre la nuova classificazione da 1 a 5 girasoli - prosegue Salimbeni -. La nuova disposizione riguardava tutte le strutture ricettive agrituristiche  (camere, appartamenti o agri-campeggio) definendo anche nuovi requisiti per valutare la classe di appartenenza; requisiti sostanzialmente omogenei sull’intero territorio nazionale; non riguarda invece chi offre solo somministrazione di pasti.

“La giusta operazione di unificazione della classificazione degli agriturismi, con un marchio unico nazionale spendibile all’estero, non è stata sufficientemente promossa dalle stesse strutture pubbliche - prosegue Salimbeni - e ad oggi si è rivelata soprattutto un’ennesima aggravio burocratico per le strutture agrituristiche della nostra provincia. Spiace verificare che, a fronte dell’obbligo per le imprese,  non ha corrisposto per il momento alcun rinnovamento dell’attività promozionale da parte degli enti preposti: ad oggi né i siti dei principali comuni né quelli della promo-commercializzazione turistica locale e regionale hanno operato il cambiamento dei simboli o proposto campagne di visibilità.

“Gli Agriturismi in Emilia-Romagna sono oltre 1000, ben 92 dei quali si trovano nella nostra provincia, e cominciano a rappresentare un elemento caratterizzante della nostra offerta turistica di territorio. Occorre quindi - conclude il responsabile di Cna Turismo Ravenna - promuovere maggiormente questa tipologia di turismo, anche utilizzando il marchio unico appena approvato, e promuovendo così una parte importante del nostro territorio autenticamente rurale o collinare, rispondendo a una specifica domanda turistica molto forte che proviene dall’estero. Tutto ciò in linea con la nuova legge regionale, appena approvata in Regione, che ha istituito le destinazioni vaste (quindi territori diversificati) come elemento centrale della nuova strategia turistica".

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