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Vinyls, proprio non c'è pace: in crisi anche la nuova società

Non c'è pace per la Vinyls, ora Coem. I sindacati confederali locali hanno infatti reso noto che il titolare dell'azienda, che nel 2011 ha rilevato l'ex Vinyls, ha annunciato di non essere in grado di pagare gli stipendi

Non c'è pace per la Vinyls, ora Coem. I sindacati confederali locali hanno infatti reso noto che il titolare dell'azienda, che nel 2011 ha rilevato l'ex Vinyls, ha annunciato di non essere in grado di pagare gli stipendi ai lavoratori e di metterli in cassa integrazione. Sulla questione sono intervenuti il sindaco Fabrizio Matteucci e l’assessore alle attività produttive Massimo Cameliani  i quali esprimono “forte preoccupazione per la situazione retributiva e occupazionale dei dipendenti e auspicano che l’incontro del 3 di ottobre a Roma, presso il ministero dello sviluppo economico riesca finalmente a risolvere le problematiche esistenti per la società Coem, concernenti il reperimento della materia prima".

MATTEUCCI E CAMELIANI - "Per l’Amministrazione comunale la salvaguardia occupazionale e la continuità produttiva dello stabilimento di Ravenna rappresentano uno degli obiettivi primari nel quadro della realtà economico industriale del territorio. Non solo. La produzione del Pvc realizzata a Ravenna, quale unica sede italiana, è un prezioso patrimonio per l’economia di tutto il Paese in quanto tale materiale plastico è fondamentale per realizzare i prodotti delle nostre imprese manufatturiere"”. L’Amministrazione comunale è costantemente in contatto con i funzionari del Mise e con i commissari di Vinyls in amministrazione straordinaria.

I SINDACATI -  "Nell'incontro l’A.D. di COEM SpA ha ribadito ai sindacati che lo stato delle cose è rimasto invariato, che ad oggi ancora non sono stati trovati partner interessati ad entrare in società e che l’unica novità intercorsa è la convocazione ufficiale da parte del MiSE delle società COEM SpA e KEM ONE per il giorno 3 ottobre 2012 a Roma. Seppure questa notizia è da valutare come il primo possibile passo per risolvere la problematica della mancanza di fornitura di materia prima venutasi a creare alla fine di luglio e ancora a oggi presente nello stabilimento di Ravenna, è però molto preoccupante e provocatorio l'atteggiamento tenuto dall'A.D. Roberto Castiglioni che, al termine dell'incontro del 24 aveva garantito ai sindacati il pagamento dello stipendio del mese di settembre il giorno 27, mentre questa mattina con una mail l'azienda ha comunicato che le grandi difficoltà economiche che la COEM sta vivendo, costringeranno la società a ritardarne il pagamento ad oggi, per quanto credibile, con valuta 1 ottobre 2012".

"Questo è un atteggiamento inspiegabile che rende ancora più preoccupante l'altra questione sollevata da Castiglioni all'incontro del 24, la richiesta di apertura di una procedura di cassa integrazione da parte aziendale. Questo sarebbe assolutamente inaccettabile. Non è possibile penalizzare ancora una volta gli stessi lavoratori che hanno vissuto con grande sacrificio la precedente vertenza (Vinyls) e che hanno contribuito con tanto impegno al positivo riavvio della produzione nell’impianto di Ravenna, l'unico stabilimento rimasto in Italia per la produzione di PVC. Ricordiamoci che il sacrificio della precedente vertenza ha raggiunto l'apice nel periodo in cui senza percepire lo stipendio i lavoratori garantirono un servizio che era e che rimane essenziale per la sicurezza del polo chimico e di tutti i cittadini di Ravenna"

IL PRESIDIO DEGLI IMPIANTI PER GARANTIRNE LA SICUREZZA -  "A oggi i lavoratori di nuovo vivono - continuano i sindacati - una situazione di grande incertezza e non potremo accettare che si ripeta di nuovo la medesima vicenda, sarebbe davvero insostenibile e inaccettabile! Per tali motivi se non saranno accreditati gli stipendi in data 27 settembre i sindacati e i lavoratori COEM valuteranno le azioni da intraprendere per garantire il rispetto del lavoro prestato dai lavoratori, nonché un introito economico a oggi indispensabile per i lavoratori e le loro famiglie. Per quel che riguarda la richiesta di apertura di una procedura di cassa integrazione è stata valutata, con i sopraindicati presupposti, irricevibile dai sindacati. Inoltre riteniamo l’incontro del 3 ottobre al MiSE importantissimo per chiarire e risolvere le problematiche esistenti fra le società COEM e KEM ONE. In tal senso ribadiamo all'A.D. di COEM Roberto Castiglioni che la continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento di Ravenna deve essere l'unico obbiettivo da perseguire in quell’incontro e riteniamo fondamentale il ruolo che il MiSE deve svolgere in questa vicenda, in quanto a nostro parere esso deve essere garante, assieme ai Commissari di Vinyls in amministrazione straordinaria, dell’accordo di cessione alla società IGS in data 7 novembre 2011 e del fatto che gli impegni da essa assunta siano rispettati. Sarebbe gravissimo e paradossale per un Paese come l’Italia, che ha buona parte del tessuto industriale formato da piccole e medie imprese manifatturiere che utilizzano come materia prima il PVC, vedersi azzerare la produzione in Italia creando i presupposti per rendere ancora meno competitive le nostre imprese sul territorio nazionale. Ma la cosa ancora più inammissibile per i lavoratori dello stabilimento COEM di Ravenna, sarebbe dover ricominciare un calvario già vissuto circa tre anni fa, conclusosi solo 11 mesi fa, quando da un giorno all'altro si ritrovarono da salvati, grazie al famoso cavaliere bianco (Sartor), a falliti. Ribadiamo che dopo tutto quello che è successo nella vertenza Vinyls e se l'Italia è ancora un Paese normale, non accettiamo che tutto questo si possa ripetere".

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