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"L'agricoltura italiana resta libera dagli Ogm": Tar boccia ricorso su stop semine

"L’agricoltura italiana - sottolinea la Coldiretti - resta dunque libera dagli Ogm come chiedono quasi otto italiani su dieci (76 per cento) che sono contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati dell’agricoltura in Italia".

Il Tar del Lazio ha bocciato il ricorso presentato contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais biotech MON810 modificato geneticamente. Lo rende noto con grande soddisfazione la Coldiretti, sottolineando come la sentenza confermi definitivamente il divieto di coltivazione in Italia. "L’agricoltura italiana - sottolinea la Coldiretti - resta dunque libera dagli Ogm come chiedono quasi otto italiani su dieci (76 per cento) che sono contrari all’utilizzo di organismi geneticamente modificati dell’agricoltura in Italia".

“Un risultato ottenuto grazie alla grande mobilitazione delle associazioni di ambientalisti, agricoltori, consumatori, cooperatori riuniti nella  coalizione Liberi da Ogm” - afferma soddisfatto il presidente Coldiretti Ravenna Massimiliano Pederzoli - gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare – prosegue il presidente - ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico della tipicità, della distintività e del Made in Italy.

Nell’Unione Europea, nonostante l’azione delle lobbies che producono ogm,  nel 2013 sono rimasti solo cinque, sui ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810  piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari).

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