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Economia

Presentato il bilancio: il comune fa leva sull'Imu allo 0,5%

Nella seduta di giovedì pomeriggio l'assessore al bilancio Valentina Morigi ha presentato in anteprima la relazione al bilancio previsionale 2012

Nella seduta di giovedì pomeriggio l’assessore al bilancio Valentina Morigi ha presentato in anteprima la relazione al bilancio previsionale 2012: “La spesa di parte corrente presenta un grado di rigidità molto elevato, che preclude la possibilità di interventi di riduzione significativa, oltre a quelli operati negli ultimi anni, salvo intaccare in maniera importante gli standards quali-quantitativi di erogazione dei servizi ai cittadini. Le prevalenti componenti di spesa riguardano, infatti, il personale e le prestazioni dei contratti di servizio, che assorbono, complessivamente, oltre l’80% del totale”.

Si evidenzia una riduzione significativa del numero dei dipendenti comunali intervenuta dal 2006 (- 112 unità rispetto al 2006, di cui 13 dirigenti) e delle relative spese,  dei cosiddetti “costi della politica”, comunque già contenute,  nonchè, più in generale, delle spese di funzionamento della “macchina comunale”:  45.528.000. Il Bilancio 2012 prevede una riduzione media del 20% sui cosiddetti “costi della politica”, risparmio che arriva a punte del 46% se confrontato con il 2006.

“La priorità politica di questa Amministrazione, che traduciamo in numeri attraverso il Bilancio, è garantire la tenuta del Patto Sociale. - spiega l'assessore - Diversi indicatori economici (elaborati dall’Istat e dagli Osservatori costituiti dalle Parti Sociali), prefigurano un acuirsi della crisi nel 2012, con conseguenze occupazionali di grande flessione e l’impoverimento di ampie fasce sociali. Ravenna non è avulsa da questo contesto: occorre quindi da un lato congelare le tariffe dei servizi socio-educativi, per non gravare ulteriormente sulle famiglie, dall’altro predisporre risorse aggiuntive per la spesa sociale.Perseguire una maggiore equità, ridistribuire risorse e sostenere i cittadini che versano in condizioni di disagio, è possibile, attraverso la salvaguardia della spesa sociale e l’impegno di ulteriori stanziamenti per il welfare. Per questa ragione il Bilancio 2012 prevede un trasferimento di € 10.500.000 all’Azienda di Servizi alla Persona (ASP Ravenna, Cervia e Russi): mezzo milione di risorse in più per il sociale, rispetto al 2011.Le ripercussioni della crisi economica sul sistema territoriale delle imprese si traducono in una crescente difficoltà di accesso al credito. Garantire la tenuta del patto sociale, significa anche prevedere un intervento pubblico a sostegno del mondo produttivo locale. Nel Bilancio 2012 prevediamo il sostegno alle iniziative di marketing territoriale (Centro Storico, Centri Minori, Mercato Contadino e Madra) e trasferimenti ai diversi Consorzi Fidi, per un ammontare complessivo di € 255.900”.

Lo squilibrio finanziario alla base della manovra di bilancio 2012, al netto dei risparmi prodotti dalla qualificazione della spesa corrente dell’Ente, supera i 23 milioni di Euro. Il gap è dovuto al taglio progressivo di trasferimenti imputabile alla manovra estiva 2010 (€ 3,1 ml), al taglio del fondo sperimentale di riequilibrio previsto dall’art. 28 del Decreto Monti (€ 5 ml), all’ulteriore taglio allo stesso fondo (stimato in circa 11 ml.) commisurato al differenziale di gettito tra ICI 2010 e presunto gettito Imus 2012, al mancato impiego di risorse straordinarie, costituite da oneri di urbanizzazione, plusvalenze da alienazioni patrimoniali e avanzo di amministrazione in parte corrente  (€ 8,8 ml). “La scelta di non procedere con nuovo indebitamento (mutui e BOC), compiuta dalla Giunta Comunale con delibera fatta propria dal Consiglio Comunale nel novembre scorso, si va a sommare alla scelta che compiamo con il Bilancio 2012 di non impiegare poste straordinarie nella spesa corrente. Il fine ultimo è  l’equilibrio di parte corrente, condizione fondamentale per il raggiungimento del saldo obiettivo del Patto di stabilità. Faremo fronte allo squilibrio di bilancio, facendo leva esclusivamente sull’Imus, utilizzando il margine di manovra sulle aliquote previsto dal Decreto Monti. Scegliamo di agire sull’imposta legata al patrimonio e alla rendita, escludendo così l’aumento dell’Addizionale Irpef, imposta legata al reddito. L’aliquota sulla prima abitazione si attesta allo 0,5. L’aliquota ordinaria sarà l’1,06 con alcune eccezioni relativamente alle abitazioni locate con canone ordinario (1,02), con canone concordato (0,96), ai terreni agricoli (0,76), ai fabbricati strumentali dell’attività agricola (0,20)”.

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