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Presidenza Autorità Portuale, si torna a fare il nome di Claudio Casadio

L'ex presidente della Provincia e suocero del sindaco de Pascale è il nome più papabile secondo il Secolo XIX. L'on. Maestri: "Familismo imbarazzante. Chiediamo trasparenza".

Claudio Casadio, ex presidente della Provincia e suocero del sindaco di Ravenna Michele de Pascale, sarà il prossimo presidente dell'Autorità portuale?
A tornare sull'argomento è il parlamentare ravennate Andrea Maestri, che riprende una notizia del Secolo XIX. Maestri, circa un mese fa, era anche stato autore di un'interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, in cui chiedeva "se corrispondesse al vero quanto pubblicato dal Secolo XIX in data 27 maggio 2016 e cioè che il nuovo Presidente dell’Autorità Portuale di Sistema del Medio Adriatico, di Ravenna, sarà l’ex Presidente della provincia di Ravenna, dott. Claudio Casadio, membro del Partito Democratico e suocero del candidato Sindaco del PD alle prossime elezioni comunali, Michele De Pascale".
Tornando all'oggi, Maestri sottolinea che il ministro non ha ancora risposto, ma il Secolo XIX, nelle pagine Economia & Marittimo, è tornato sull'argomento della riforma dei porti e delle relative nomine, "affermando che mentre a Genova sembra certa la nomina alla guida dell'ente portuale di un tecnico di alto livello, già dirigente del Ministero delle Infrastrutture, in Romagna sarebbe parimenti certa e imminente quella di Casadio 'esponente PD, già presidente della Provincia' e, aggiungiamo noi, suocero del neosindaco De Pascale.
A parte l'imbarazzante familismo che una simile nomina farebbe emergere - prosegue Maestri -, ci pare si possa ammettere che il dott. Casadio, politico di esperienza e di spessore, non abbia però alcuna competenza tecnica manageriale nel settore delle infrastrutture e portuale in particolare.
Il perdurante silenzio del ministro e la reiterata indiscrezione di un quotidiano nazionale particolarmente addentro alle questioni marittime non ci rassicurano.
Quindi, nell'interesse della nostra comunità e dello sviluppo del nostro scalo portuale, chiediamo trasparenza, buon senso e imparzialità a tutti i soggetti cui spetta la proposta e/o la decisione, genero compreso.
Siamo peraltro ancora in attesa di conoscere i motivi della sostituzione dell'ex presidente Di Marco, manager di livello internazionale portato a Ravenna dal Governo Monti e da Vasco Errani, proprio per le sue competenze e poi defenestrato perché non allineato con le lobby locali che, insieme al Pd di Ravenna attraverso la Sapir, hanno da anni messo le mani sul porto e non intendono toglierle.
E attendiamo con fiducia che la magistratura faccia piena luce sulle vicende oggetto delle denunce e degli esposti presentati da tutte le forze politiche di opposizione".

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