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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Prodotti gluten free, nuove opportunità per le aziende agricole ravennati

“Scovare nuove nicchie produttive e diversificare le produzioni per disegnare nuove traiettorie di sviluppo all’agricoltura ravennate e garantire spazi di mercato alle nostre aziende”.

“Scovare nuove nicchie produttive e diversificare le produzioni per disegnare nuove traiettorie di sviluppo all’agricoltura ravennate e garantire spazi di mercato alle nostre aziende”. Con queste parole, una vera e propria dichiarazione d’intenti, il Delegato Provinciale di Coldiretti Giovani Impresa, Marco Gambi, ha aperto il convegno “I PRODOTTI AGRICOLI ‘GLUTEN FREE’: ipotesi di nuove opportunità produttive”, evento promosso in collaborazione con l’Istituto Tecnico Agrario Morigia-Perdisa di Ravenna e il Consorzio Agrario di Ravenna. Nell’Aula Magna dell’Istituto, davanti ad una nutrita platea composta da giovani imprenditori agricoli e dagli studenti della scuola, gli imprenditori agricoli del futuro, Coldiretti ha analizzato le potenzialità economiche e commerciali delle coltivazioni ‘gluten free’ in territorio ravennate. Dopo i saluti della Dirigente scolastica Maria D’Esposito – che ha rimarcato l’importanza della collaborazione instaurata dalla scuola con i Giovani della Coldiretti e concretizzatasi proprio in un programma di coltivazione sperimentale del ‘gluten free’ sui terreni del Perdisa – il Dr.Massimo Vincenzi, del Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva del S.Pier Damiano Hospital di Faenza ha fatto un breve excursus sugli aspetti epidemiologici e clinici della celiachia e della sensibilità al glutine non celiaca focalizzandosi sui sintomi di queste malattie che, “se non gestite mediante una dieta ‘gluten free’ molto rigida e regolata, ad oggi l’unica metodica terapeutica conosciuta, possono anche dare origine a tumori intestinali”. La parola è passata poi a Gabriele Andrini dell’Ufficio Ricerca e Sviluppo del Consorzio Agrario che ha passato in rassegna le specie vegetali prive di glutine, focalizzandosi sulle nuove opportunità di coltivazione nell’area romagnola.

“L’Italia – ha esordito inquadrando il mercato del ‘senza glutine’ – è il secondo Paese per consumo di alimenti specifici per celiaci, dietro solo agli Stati Uniti e produce un indotto di circa 150milioni di euro/anno”. Nella top ten dei cereali e pseudo cereali più richiesti dall’industria alimentare per la produzione di alimenti dietetici ‘gluten free’ troviamo ad oggi mais, miglio, riso, sorgo, teff (cereali) e amaranto, grano saraceno, quinoa (pseudo cereali). Secondo Andrini “ci sono tutti i presupposti per costruire filiere produttive interessanti, in particolare per quinoa, grano saraceno, amaranto e teff, anche se inizialmente servirà, senza dubbio, un impegno colturale ed economico importante al fine di investire e superare le criticità legate all’ancora limitata conoscenza delle varietà, alla scarsa sperimentazione in campo e alla presenza di pochi prodotti registrati”. Dalla D.ssa Roberta Colla Melandri, della Direzione Generale della storica Melandri Gaudenzio di Bagnacavallo, tra le imprese leader in Italia nella trasformazione e commercializzazione di cereali bio e specie alternative ‘gluten free’, è poi giunta un’altra ‘spinta’ ai nostri produttori agricoli, invitati “a crederci, perché a fronte di un mercato del bio e del senza glutine in ulteriore espansione (con una crescita in particolare per farro e quinoa), la produzione è ancora insufficiente”.

Tanto che la stessa Melandri è costretta ad approvvigionarsi anche dall’estero: “Ad oggi siamo molto interessati a sostenere progetti produttivi da sviluppare localmente – ha aggiunto – perché per il mercato e il consumatore l’italianità del prodotto e la sua origine made in Italy ha assunto grande importanza. A chiudere il cerchio l’intervento di Paola Pula, Referente Agricoltura per l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna che ha tracciato un quadro delle politiche agricole pubbliche funzionali allo sviluppo di questo nuovo settore, “potenzialmente interessante per tutto il comparto agroalimentare ravennate e romagnolo” e quello di Marco Gambi che si è detto “fiducioso per la nascita di nuove filiere ‘gluten free’ a km0 che potranno anche essere sostenute nella fase commerciale, quella indispensabile per raggiungere il consumatore, dalla rete di Campagna Amica mediante i tanti mercati contadini e i punti vendita distintivi presenti sul territorio”.

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