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Mercato agricolo che vai, prodotti a chilometro zero che trovi

Nel mercato contadino in Piazza della Resistenza a Ravenna il lunedì e giovedì i produttori locali espongono la propria frutta, verdura, i formaggi e i salumi

Nel mercato contadino in Piazza della Resistenza a Ravenna il lunedì e giovedì i produttori locali espongono la propria frutta, verdura, i formaggi e i salumi. Questi espositori, da regolamento, hanno l’obbligo di vendere esclusivamente prodotti di propria produzione, trattandosi di un’iniziativa nata per promuovere il cosiddetto “prodotto a km 0”. Girando fra le stesse si viene però colpiti dal grande assortimento di verdura, anche in un periodo dell’anno come questo e specialmente dopo giorni di forti ghiacciate (fino a -7/-8): si notano finocchi, cicoria, carote con ciuffo, insalate, bietole rosse, ravanelli e tanto altro. Peraltro in grande quantità e con ortaggi spesso perfetti e simili nelle pezzature e dimensioni.

Considerato che attualmente nel nostro territorio si possono raccogliere radicchi, cavoli neri, spinaci, cavoli cappuccio, verza, cavolfiore (un po’ macchiato nelle foglie causa il freddo) e cardo, resta l’interrogativo sulla provenienza di certi prodotti che si trovano in questi giorni sui banchi, che attualmente possono arrivare prevalentemente dal Centro Italia-Meridione (Lazio, Calabria, Campania) o addirittura dall’estero in quanto il perdurante maltempo, neve e gelate hanno colpito, come ben sappiamo, molto duramente anche le pianure pugliesi e abruzzesi.

L’idea di promuovere nel giusto equilibrio la filiera corta ci può trovare d’accordo solo se a promuoversi è il prodotto locale e di stagione: se il mercato dei produttori diventa un nuovo mercato ambulante perde la ragione per cui è nato. È anche una questione di equità e di rispetto verso le categorie dell’ambulantato e degli ortofrutta in sede fissa, che subiscono in questo modo una concorrenza scorretta; corretta dev’essere l’informazione al consumatore, la cui conoscenza in merito alla stagionalità delle colture locali certo gioverebbe alla causa, ma su cui senza dubbio non si può giocare. È un tema questo che abbiamo posto come Associazione all’attenzione sia dell’Amministrazione Comunale che delle Associazioni di categoria del mondo agricolo.

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