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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Cervia

I chioschi di piadina simbolo della Romagna: Cervia punta alla qualità

La Giunta di Cervia approva le modifiche al regolamento sui chioschi della piadina, che ha come finalità la valorizzazione e la tutela del prodotto simbolo della Romagna

La Giunta di Cervia approva le modifiche al regolamento sui chioschi della piadina, che ha come finalità la valorizzazione e la tutela del prodotto simbolo della Romagna, sia valorizzando il manufatto a strisce come elemento distintivo di comunicazione dell’artigianalità e tipicità, sia attraverso un riferimento vincolante nel regolamento ad un disciplinare per la produzione volto a preservarne e valorizzarne la tipicità ed artigianalità del prodotto.

Infatti il manufatto che richiama la cabina balneare a strisce è unico nel panorama romagnolo e permetterebbe una comunicazione visiva anche in chiave turistica oltre che diventare il simbolo di dove si può degustare la vera piadina romagnola artigianale e non industriale. Con il medesimo fine verrà posto anche un limite per persone fisiche o società che potranno detenere al massimo un chiosco su suolo pubblico evitando così una potenziale industrializzazione del prodotto.

Verranno riordinati anche gli arredi e le strutture accessorie come tende e sedute, puntando su criteri di uniformità stilistica e qualità evitando soluzioni precarie ed estemporanee. In linea con le evoluzioni normative volte alla liberalizzazione, verrà concessa la possibilità di consumare sul posto i prodotti, togliendo la possibilità ormai davvero fuori dal tempo di poter solo attendere il prodotto senza consumarlo nei chioschi, ovviamente non si potrà fare somministrazione di bevande o alimenti ma solo vedere da asporto o per il consumo sul posto.

Saranno anche vietati arredi e distributori automatici all’esterno con insegne pubblicitarie che rendono i chioschi molto simili a catene di fast food piuttosto che luoghi di preparazione del prodotto simbolo della Romagna. Per permettere anche nei mesi freddi un consumo o attesa confortevole ed un servizio di qualità alla clientela, per i chioschi che sono aperti tutto l’anno con una data fissa di montaggio e rimozione, potranno installarsi dei pannelli o delle protezioni in vetro o plastica che garantiscano la massima trasparenza e qualità estetica a protezione dal freddo; mentre nei mesi estivi il chiosco dovrà restare sgombro da strutture.

Sempre per garantire un servizio di qualità nei mesi invernali per quei chioschi che si trovano in aree ampie potranno istallare una nuova tipologia di chiosco che prevede anche uno spazio accoglienza al chiuso protetto da vetri scorrevoli, ove si potranno collocare al massimo 6 tavoli e relative quattro sedute. La possibilità di installare la nuova tipologia di chiosco sarà possibile per meno di una decina di manufatti che si trovano in aree con limitrofi ampi spazi liberi ed ove le condizioni lo consentano.

"Questo regolamento rientra in un più ampio piano di azioni volte al sostegno delle attività economiche discusso e concertato con le associazioni di categoria ed in particolare il regolamento mira a sostenere le attività artigianali valorizzandone però la tipicità del prodotto simbolo della Romagna - commenta l'assessore alle Attività Economiche Luca Coffari -. A tal fine oltre che il disciplinare sulla produzione verrà siglato anche un protocollo d’intesa per far partecipare i piadinari con il loro prodotto alle iniziative promozionali della città, un po’ come fatto per l’Urban Center di Milano, in occasione del centenario che ha riscosso un grande successo; inoltre in collaborazione con le associazioni artigiane vorremmo anche costituire una “strada cervese dei chioschi della Piadina Romagnola” che abbia come simbolo appunto il manufatto a strisce".

Coffari spiega che "le modifiche apportate al regolamento vogliono dare regole chiare che poi verranno fatte rispettare scrupolosamente, in particolare non vogliamo snaturare il chiosco e la sua filosofia che lo vede come magiare fugace di strada, dunque abbiamo introdotto, recependo la possibilità di consumare sul posto, una limitazione a massimo 6 tavoli e rispettive 4 sedute per chiosco o in alternativa solamente le panchine, ondevitare che si trasformino in piccoli bar o ristorantini. Inoltre abbiamo previsto in maniera rigida le tipologie di tende e strutture di protezione invernale con la volontà di eliminare le soluzioni precarie, in favore di soluzioni qualitativamente apprezzabili che non oscurino il chiosco.” Per una equa ripartizione del carico fiscale abbiamo deciso di comune accordo con la categoria di prevedere un aumento del canone non ricognitorio nell’ordine del 25%".

La storia cervese dei piadinari - Gli albori, quando la piadina si preparava sulla piastra sotto un ombrellone, fino ad arrivare al primo modello di chiosco (1983) un’interpretazione tutta cervese unica in Romagna che si ispira alla tipica cabina balneare, per arrivare alle strutture più igieniche e funzionali di oggi. Le prime autorizzazioni venivano concesse a famiglie bisognose oppure vedove di guerra. A differenza di comuni limitrofi sono attività artigianali e possono solo vendere piadina, crescioni o rotoli oltre che le bevande; attualmente sono 50 che danno lavoro ad altrettante famiglie.

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