rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Rem 2018, impresa e Università insieme per vincere la sfida di Industria 4.0

Qualità dei contributi di imprese, università e start up hanno contraddistinto la quarta edizione di Rem 2018, la conferenza del Mediterraneo dedicata all’energia rinnovabile

Qualità dei contributi di imprese, università e start up hanno contraddistinto la quarta edizione di Rem 2018, (Renewable Energy Mediterranean Conference&Exhibition), la conferenza del Mediterraneo dedicata all’energia rinnovabile, con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, che si è chiusa giovedì a Ravenna. Una due giorni che si è articolata in 6 sessioni di lavoro, 23 papers, con oltre 200 partecipanti.

“Il mondo accademico ha un ruolo attivo nella digitalizzazione – ha sottolineato  il Chairman di Rem 2018, Innocenzo Titone - ma il lavoro delle università va integrato con l’attività delle aziende. Per vincere la sfida di Industria 4.0, dobbiamo mettere a sistema le  eccellenze italiane per essere forti anche all’estero e per ridurre le distanze, accumulate in passato fra ricerca troppo teorica e applicazione per produrre beni da destinare al mercato”. “L’energia, per accelerare sulla transizione, - ha ribarito Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia - ha un disperato bisogno della scienza, della tecnica e, pertanto, delle Università, dove si studiano i processi e le nuove soluzioni per ridurre l’impatto sull’ambiente, per migliorare l’efficienza, per accrescere la sicurezza. E Rem è un’importante occasione da sfruttare per fare quello che strutturalmente manca al nostro Paese: fare sistema, fra imprese, grandi e piccole, e università le quali, stanno finalmente andando sul mercato per rispondere, con la ricerca, ai bisogni concreti, fra cui quelli della transizione energetica”.

Formazione e competenze,  tratto distintivo di Industria 4.0, sono state al centro della seconda giornata di lavoro di Rem 2018, incentrata sull’approfondimento del ruolo del mondo accademico, con l’Università di Bologna, il Politecnico di Milano e l’Università della Basilicata, e dei rispettivi ecosistemi di innovazione digitale, e sulle start up. A moderare il dibattito Roberto Cianella, responsabile per il supporto ingegneristico e le attività internazionali nello staff del Direttore Generale per la Sicurezza Unmig-Mise, la cui Direzione sovraintende alla sicurezza delle attività energetico-minerarie in Italia e che ha istituito “Clypea”, il network per la sicurezza offshore che coinvolge 14 enti tra Centri di ricerca, Università, Marina e Capitanerie di Porto. Dopo le Università, un’ulteriore sessione è stata dedicate al ruolo delle start up che ha visto la partecipazione di Marco Buldrini, Head of Major Risks Unit, Nier Ingegneria; Alessio Bonfietti, Ceo MindIT; Ruggiero Maria Pesce,  R&D Engineer, Captive Systems; Matteo Longoni, Chief Revenues Officer, Moxoff SpA. Una session di lavoro che ha evidenziato che nel nostro Paese abbiamo una grande potenza di calcolo, conoscenze specialistiche di alto livello e giovani imprenditori entusiasti che lavorano su temi di frontiera. Eccellenze che vanno messe a sistema per aumentare la forza competitive dell’Italia anche all’estero.

Alma Mater Università di Bologna - A rappresentarla, Paolo Bellavista, Professore Associato Computer Science and Engineering,  Sanzio Bassini, Direttore Supercomputing Application & Innovation, Cineca,  e  Daniele Vacchi, Direttore della Corporate Communication di Ima e Segretario Generale E.R.-Amiat. L’Alma Mater Università di Bologna ha il privilegio di situarsi in un territorio fertilissimo di eccellenze industriali, al quale contribuisce con attività di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico in ambito Industria 4.0 svolte nell’ambito di progetti regionali, nazionali ed europei. Unibo, in collaborazione con le altre Università della Regione Emilia Romagna (Modena-Reggio Emilia, Ferrara e Parma), Cnr, Infn, Cineca, Ior, Bbs e Aster, le associazioni industriali regionali, ER-Amiat e un numero importante di aziende regionali e nazionali dei settori meccatronica, automotive, farmaceutico e biomedicale, agro-alimentare, edilizia e costruzioni sta promuovendo l’avvio di un Competence Center Industria 4.0 nell’ambito del bando Mise di recente pubblicazione. Il centro, una partnership pubblico-privata con sede a Bologna, sarà di servizio alle imprese italiane, preferenzialmente Pmi, garantendo loro assistenza ed indirizzo nell’adozione di tecnologie abilitanti, quali big data, IoT industriale, industrial cloud, cyber security, manifattura additiva, robotica, etc nell’ambito delle filiere indicate, nonché formazione professionalizzante su Industria 4.0 (con lezioni e attività su linee produttive dimostrative). Inoltre, il Competence Center svilupperà progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale, ad alto Technology Readiness Level e proposti dalle imprese stesse, compresi quelli di natura collaborativa tra aziende. Il piano ambizioso è quello di far diventare il centro un catalizzatore delle eccellenze di ricerca industriale e trasferimento tecnologico nei settori delle tecnologie abilitanti Industria 4.0 per diventare un punto di riferimento per la formazione, lo sviluppo di progetti di innovazione e, a tendere, con la massa critica necessaria a competere con successo in ambito di progettazione EU. Si ritiene che questa iniziativa possa concorrere in maniera determinante ad accrescere efficienza, sostenibilità ambientale, flessibilità produttiva e sicurezza nelle filiere industriali menzionate, che sono di primo rilievo per il Paese.

Politecnico di Milano - A rappresentare il Politecnico di Milano, i Professori  Giambattista Gruosso e Luca Formaggia. Il Politecnico di Milano ha una forte tradizione di eccellenza nella ricerca di base e applicata, fondata su una visione chiara del proprio ruolo per contribuire a "inventare il futuro", Da anni coopera con le aziende alla definizione di centri di ricerca congiunti con un crescente impegno nella ricerca interdisciplinare, che non teme le sfide prodotte dalla penetrazione delle nuove tecnologie in tutti i campi scientifici e tecnologici. E l’impegno per la ricerca applicata e il trasferimento di tecnologie e conoscenze si concretizzano attraverso progetti di ricerca congiunti con l’industria locale e internazionale e attraverso molte attività di spin-off. Partendo da questo background l’esperienza del Politecnico di Milano in tema di Industria 4.0 è molto variegata e spazia dallo sviluppo di tecnologie abilitanti, fino alla definizione di nuove forme di organizzazione. Sempre di più il Politecnico si affianca a  Pmi e grande impresa, diffondendo la conoscenza delle tecnologie Industria 4.0, supportandole in un percorso di crescita e di adozione, consentendo loro di “toccare con mano” e comprendere come le soluzioni disponibili allo stato dell’arte possano essere utilmente impiegate per migliorare la loro competitività diventando un punto di riferimento per il mondo della digital manufacturing.

Università della Basilicata - A rappresentarla il professor Antonio D’Angola e il suo assistente di ricerca Renato Zaffina, Scuola di Ingegneria oltre agli iscritti al Master di secondo livello in "Petroleum Geoscience". “L’Università della Basilicata – ha detto la Rettrice Aurelia Sole - è impegnata a costruire collegamenti con le aziende, con collaborazioni, e per la ricerca sull’innovazione. In questi anni la Basilicata ha fatto grandi passi in avanti e possiamo consapevolmente affermare il positivo ruolo svolto dall’Unibas. Quest’anno grazie a un finanziamento della Regione Basilicata, approvato dal Mise,  sono state bandite 16 borse di dottorato  sul tema “industria 4.0”, che hanno consentito la collaborazione con aziende del territorio per favorire trasferimento tecnologico e innovazione. L’obiettivo dell’Ateneo è, quindi, quello di rafforzare un circuito virtuoso per il territorio, e per i suoi studenti, di cui l'università, la sua ricerca e l'alta formazione ne rappresentano il fulcro”. “Gestione dei dati e soluzioni digitali in impianti fotovoltaici con sistemi di raffreddamento” è il caso studio presentato da D’Angola-Zaffina, Scuola di Ingegneria, Università della Basilicata. I sistemi di acquisizione ed elaborazione dei dati stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante nella gestione ed ottimizzazione dei sistemi energetici, in particolare nel settore delle rinnovabili. L’attività di ricerca svolta presso la Scuola di Ingegneria dell’Università degli Studi della Basilicata all’interno del Dottorato di Ricerca finanziato dal Miur nell’ambito del Pon “Dottorati Industriali” e in collaborazione con il Dipartimento Energia del Politecnico di Torino e il Dipartimento di Elettronica, Telecomunicazioni ed Energia della Valahia University of Targoviste, in Romania riguarda la realizzazione di un sistema di raffreddamento di moduli fotovoltaici attraverso l’implementazione di un sistema integrato di controllo e gestione dei dati con l’obiettivo di aumentare l’efficienza del sistema. L’attività di ricerca è di tipo applicato e ha importanti risvolti nel mercato delle energie rinnovabili.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rem 2018, impresa e Università insieme per vincere la sfida di Industria 4.0

RavennaToday è in caricamento