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Rifiuti pericolosi, Le aziende chiedono il superamento del Sistri

Lunedì sera, nella sede di Confartigianato provinciale, si è svolto un incontro tra imprenditori aderenti all'Associazione ed il Senatore Stefano Collina, faentino, componente della 10° Commissione Industria, Commercio, Turismo

Con l’approvazione del Decreto Legge n.101 del 31 agosto scorso, abbiamo assistito all’ennesimo tentativo di avvio del sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi SISTRI, che dovrebbe entrare in funzione dal prossimo 1° Ottobre. Un sistema da sempre osteggiato dalle imprese italiane, perchè giudicato complesso, costoso, inefficiente ed anche poco efficacie nel garantire un reale controllo sulla reale movimentazione dei rifiuti.

Lunedì sera, nella sede di Confartigianato provinciale, si è svolto un incontro tra imprenditori aderenti all'Associazione ed il Senatore Stefano Collina, faentino, componente della 10° Commissione Industria, Commercio, Turismo, che si sta occupando degli oltre 800 emendamenti presentati in vista della discussione sulla conversione in legge del decreto sopra citato.

Tiziano Samorè, Segretario provinciale di Confartigianato, ha espresso l'amarezza delle Associazioni imprenditoriali rispetto alla scelta del Governo di puntare ancora su SISTRI, che "in questi quattro anni ha dimostrato, oltre ad essere lento ed inadeguato alla normale attività delle aziende che lo dovranno utilizzare, di non funzionare. Ogni 'click day' di prova, infatti, ha evidenziato chiaramente come questo sistema informatico, già costato alle aziende italiane quasi 300 milioni di euro (si stimano cinque milioni solo per quanto riguarda la provincia di Ravenna) tra hardware e 'diritti' solo in questa lunga anteprima che dura da quattro anni, sia ancora inefficiente e incompleto".
Samorè ha chiarito che Confartigianato, così come la totalità delle associazioni imprenditoriali italiane, non vuole certamente una riduzione della capacità di controllo su movimentazione e smaltimento dei rifiuti: anzi. SISTRI va abbandonato proprio perchè la sua farraginosità e la sua complessità metteranno in difficoltà solo le aziende sane che vogliono essere davvero in regola. "Sulla strada verranno ancora controllati solo moduli cartacei, perchè non sono previsti controlli con strumenti tecnologici. Gli autotrasportatori stranieri non saranno tenuti ad applicare il SISTRI. Ma come pensiamo che questo sistema sia davvero efficace? In Germania per controllare la movimentazione dei rifiuti basta una e-mail con Posta Certificata ed un GPS sui mezzi. Questa è efficienza e riduzione dei costi. Perchè noi italiani continuiamo a farci del male consapevolmente? " ha concluso Samorè.

Massimiliano Serafini, responsabile del Settore Ambiente e Sicurezza di Confartigianato, ha portato all'attenzione del Senatore Collina l'esperienza di chi, in questi quattro anni, è stato a fianco delle aziende nei vari tentativi, infruttuosi, di fare funzionare il sistema. "Non è possibile - ha detto - che il contratto firmato oltre quattro anni fa dal Governo con la Selex (Gruppo Finmeccanica) non preveda clausole per una rescissione a causa dell'inadempienza di chi non si sta dimostrando in grado di offrire al Paese un sistema di tracciabilità realmente funzionante. Non è accettabile continuare a vedere Ministri e Sottosegretari che allargano le braccia per dire a milioni di imprenditori italiani che costerebbe troppo annullare la commessa alla Selex. Al di là dei legittimi dubbi su come questo contratto è stato definito, anche alla luce delle varie inchieste in corso, ogni imprenditore sa che se il proprio prodotto o il proprio servizio sono insoddisfacenti, il committente ha tutti i diritti di chiudere il rapporto: il Governo ed il Parlamento devono difendere le aziende italiane da questa nuova, pesantissima zavorra, che andrà a pesare sulla competitività del nostro sistema economico".

Il Senatore Stefano Collina, ha detto di condividere le considerazioni espresse nel corso della riunione. "Le leggi non devono pesare sulle imprese, così come l'informatizzazione deve essere la strada per perseguire la legalità, il controllo, ma anche la semplificazione". Se questi obiettivi non vanno a braccetto, ovviamente c'è qualcosa di sbagliato che va corretto, è la considerazione del Senatore Collina, che ha garantito il proprio impegno per giungere al superamento di questo SISTRI già nel corso della discussione sugli emendamenti da apportare alla legge di conversione, che inizia in questi giorni in Commissione.

"Se non riuscissimo ad abbandonare SISTRI - ha concluso Collina - il 'piano B' dovrà essere quello di una lunga fase sperimentale e di miglioramento del sistema, nel corso della quale non ci siano sanzioni per le aziende rispetto agli inevitabili errori o ritardi dovuti proprio alle deficienze del sistema stesso. Una fase che, ovviamente, dovrà essere portata avanti mantenendo aperto un filo diretto con il sistema imprenditoriale, con le Associazioni, affinchè questa volta vengano correttamente recepiti anche i bisogni delle imprese".

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