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Agricoltura, la nuova riforma sarà più green: risorse per produttori, giovani e ambiente

In una sala Cavalcoli affollatissima (per l'occasione è stata allestita in videoconferenza anche la Sala Verde, considerato le oltre 200 persone presenti) sono stati seguiti con grande interesse gli interventi dei relatori che si sono succeduti

Successo e ampia partecipazione alla conferenza organizzata dalla Camera di commercio di Ravenna per presentare la riforma della politica agricola dell'Unione Europea 2014-2020: in una sala Cavalcoli affollatissima (per l'occasione è stata allestita in videoconferenza anche la Sala Verde, considerato le oltre 200 persone presenti) sono stati seguiti con grande interesse gli interventi dei relatori che si sono succeduti.

“Per il comparto agricolo provinciale - che si conferma solido, di grande valenza e con buone potenzialità di ulteriore sviluppo - la nuova Pac rappresenta un’occasione da non sprecare” ha esordito il presidente camerale Natalino Gigante, portando vari dati a conferma dell’importanza dell'agricoltura e del settore agroalimentare per la nostra provincia. Dopo i saluti del Sindaco Fabrizio Matteucci e del Vice-Presidente della Provincia Gianni Bessi l'onorevole Paolo De Castro, Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, ha illustrato le novità contenute nella nuova Politica agricola comunitaria.

La nuova Pac sarà più verde (il greening ne rappresenta una caratteristica distintiva), più equa (le risorse beneficeranno gli agricoltori professionisti), più flessibile (perché l’Europa presenta agricolture differenti sul piano geografico, economico e sociale), più giovane (fino ad oggi non c’era mai stato un premio specifico per i giovani agricoltori sotto i 40 anni). Novità importanti riguardano la gestione del rischio (le assicurazioni garantiranno i redditi degli agricoltori) e il ruolo delle Organizzazioni dei produttori, fortemente incentivate per ritrovare nuova competitività sul mercato.

La riforma assicurerà il sostegno ai “veri” agricoltori attraverso una definizione coattiva di “agricoltore attivo” che delimita il campo dei beneficiari degli aiuti e che gli Stati membri possono modificare solo in senso più restrittivo. Tutte le scelte nazionali dovranno essere applicate entro il 31 luglio. “Non è la riforma che avremmo voluto, ma è comunque un testo migliorato, con strumenti interessanti e garanzie certe, ed è suscettibile di ulteriori miglioramenti nella revisione che verrà effettuata nel 2017, a metà percorso” ha concluso Paolo De Castro, ribadendo con forza che “in futuro abbiamo bisogno di più Europa, ma con più  Italia dentro l'Europa”.

L'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni ha ampiamente relazionato sul “secondo pilastro”, soffermandosi sullo sviluppo rurale in Emilia Romagna, che seguirà precise direttrici; giovani, produzioni di qualità certificate, produzioni delle aree di campagna, innovazione, assumendo come priorità le reti di imprese e la finanza innovativa. A conclusione dei lavori il Presidente di Unioncamere regionale, Carlo Alberto Roncarati, ha relazionato sul ruolo che le Camere di commercio svolgono per favorire l'ammodernamento delle strutture agricole e gli investimenti.

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