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Economia

Ristrutturazioni: le detrazioni passano dal 36% al 50%

E' stato finalmente approvato il Decreto Sviluppo che - tra i tanti provvedimenti - sancisce il passaggio dal 36% al 50% delle detrazioni per le ristrutturazioni edili

E’ stato finalmente approvato il Decreto Sviluppo che - tra i tanti provvedimenti - sancisce il passaggio dal 36% al 50% delle detrazioni per le ristrutturazioni edili. “Si tratta di una importante boccata d’ossigeno per un settore fortemente penalizzato dalla crisi” – sostiene Mauro Cassani, presidente provinciale della CNA.

“Come CNA – prosegue Cassani - avevamo immediatamente sollevato il problema della rapidità dei tempi di approvazione, per evitare che una giusta disposizione potesse diventare, al contrario, fonte di problemi. Non è un caso, infatti, che in fase di discussione del provvedimento molti lavori di ristrutturazione già programmati con il 36% abbiano subito rinvii in attesa della definitiva approvazione. Oggi le imprese e i cittadini hanno un nuovo incentivo per far ripartire i lavori anche se i problemi del settore costruzioni sono sicuramente più complessi”.

“Se vogliamo affrontare seriamente il problema del rilancio del settore delle costruzioni – continua ancora Cassani - è indispensabile una nuova politica che punti a riqualificare gli edifici meno efficienti e a realizzare una innovativa qualità dell’abitare. La CNA ritiene che si debba smettere di consumare nuovo territorio puntando invece alla rigenerazione del patrimonio edilizio invecchiato, sia residenziale che produttivo,  sfruttando l’occasione per ridisegnare le nostre città. Le nostre parole d’ordine per l’effettivo rilancio del settore costruzioni diventano: restauro, recupero, ristrutturazione, rigenerazione, ricerca. “Cinque R” per far giocare un ruolo da protagonista all’artigianato e alla piccola impresa, privilegiando il lavoro alla mera speculazione immobiliare, passando dalla quantità alla qualità. Il cosiddetto Piano Nazionale per le Città, anch’esso approvato nel Decreto Sviluppo, rappresenta un significativo passo in avanti nella direzione di definire nuove procedure semplificate per attivare progetti di riqualificazione delle aree urbane con particolare riferimento a quelle degradate”.

“Riteniamo pertanto – conclude Cassani - che questa importante opportunità debba essere colta anche dalle nostre Amministrazioni locali che, soprattutto in questi ultimi anni, hanno dovuto fare i conti con i vincoli del patto i stabilità che ha bloccato gran parte dei loro investimenti.
Dagli elenchi finora diffusi sembra che nessun Comune della nostra provincia abbia ancora presentato progetti di valorizzazione urbana come previsto dall’articolato di legge”.

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