rotate-mobile
Economia

Saldi invernali: "Si acquista solo il necessario, ma sta tornando la 'voglia di shopping'"

Questi in sintesi i risultati dell’indagine realizzata da Confcommercio su un panel di esercizi commerciali della nostra regione, composto in prevalenza da punti vendita di beni per la persona

Dopo una buona partenza, le vendite in saldo subiscono un rallentamento e si stabilizzano su valori in linea con quelli dello scorso anno. Emerge tuttavia, per una parte degli operatori, il ritorno al piacere per lo shopping e per gli acquisti “fuori stagione”. Questi in sintesi i risultati dell’indagine realizzata da Confcommercio, attraverso il Centro studi Iscom Group, su un panel di esercizi commerciali della nostra regione, composto in prevalenza da punti vendita di beni per la persona (in particolare abbigliamento e calzature). L’indagine ha evidenziato un andamento stabile delle vendite per il 54% degli operatori intervistati, rispetto allo scorso anno, e un aumento per il 17% degli operatori, con andamenti differenti per le varie merceologie: vanno leggermente meglio le calzature, in cui dichiarano vendite in aumento il 22% degli intervistati, mentre per i due terzi degli operatori dell’abbigliamento le vendite sono tutto sommato stabili rispetto all’anno scorso.

“Dopo un avvio generalmente positivo in tutta la Regione – dichiara Luca Massaccesi, Direttore di Confcommercio Ascom Lugo – ad alcune settimane dall’avvio dei saldi le vendite hanno mostrato un progressivo rallentamento, che testimonia la prudenza negli acquisti da parte dei consumatori. Il ritorno della fiducia da parte delle famiglie stenta ancora a tradursi in una ripresa dei consumi stabile, anche se l’affluenza nei negozi registrata nel periodo è comunque un segnale favorevole di una rinnovata attenzione per lo shopping e per l’aspetto ludico degli acquisti”.

In base all’indagine il 36% degli operatori ha riscontrato il picco di vendite nel primo weekend e il 26% nella prima settimana dei saldi. Nelle settimane successive le vendite sono rallentate, anche in caso di scontistiche maggiori rispetto a quelle iniziali. Tra i principali motivi della diminuzione delle vendite in saldo sono citate la concorrenza della altre formule distributive (43%) e la riduzione della propensione alla spesa delle famiglie (40%) che porta a destinare il budget familiare ad acquisti in prevalenza necessari. L’indagine conferma inoltre il consolidarsi di un cambiamento nel comportamento di acquisto che porta a comprare solo lo stretto necessario rifiutando l’acquisto di impulso (37%) e la grande attenzione al prezzo da parte della clientela (22%). Il 16% segnala la concorrenza delle vendite on-line anche durante i saldi e la scelta degli outlet per gli acquisti scontati (14%).

“L’andamento dei saldi conferma che i consumi interni ancora faticano ad agganciare con stabilità la fase positiva in atto in Emilia Romagna – prosegue Massaccesi - Per questo è indispensabile tornare ad investire in maniera strutturale sul piccolo commercio di prossimità individuando misure adeguate per sostenere e innovare la rete distributiva tradizionale nelle nostre città”. Per quanto riguarda i prodotti più venduti, la clientela è orientata a cercare nei saldi i capi, anche di marca, che non sono stati acquistati in stagione: finora i capi più venduti sono la maglieria e i capispalla – piumini, cappotti, giubbotti – per l’abbigliamento, mentre per le calzature ai primi posti dei prodotti venduti ci sono sneakers di marca, stivaletti e tronchetti. In leggero calo il valore della spesa pro-capite, che si attesta a 85 euro circa contro i 92 dello scorso anno, mentre la spesa per famiglia è di circa 187 euro. Un calo che si concentra soprattutto nell’abbigliamento, mentre per le calzature si registra un aumento, dai 77 euro dello scorso anno agli 87 euro circa di oggi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Saldi invernali: "Si acquista solo il necessario, ma sta tornando la 'voglia di shopping'"

RavennaToday è in caricamento